Gamba: "Un’occasione mancata dal punto di vista politico"
16 June, 2004
Assessore Gamba, lei è stato ad Aalborg 2004. Qual è il suo giudizio sull’evento? Aalborg 2004 è andata bene sotto il profilo della partecipazione (1100 partecipanti); è andata molto bene sotto il profilo dell’organizzazione, con 50 workshop tematici e un buon livello dei convegni e approfondimenti tecnici. Una buona occasione sfruttata a dovere, dunque? In realtà credo sia stata un’occasione mancata dal punto di vista politico. Innanzitutto la manifestazione è stata fissata in una data estremamente infelice, in concomitanza con le elezioni europee, più quelle politiche e amministrative in alcune nazioni, ad esempio l’Italia. Questo ha fatto sì che ci sia stata una scarsa presenza di personale politico, non più del 15-20% delle presenze totali. E comunque praticamente non si sono visti politici di “peso”: la stessa Commissione era praticamente assente. Come si spiega questo fatto? Probabilmente si è proprio voluto dare all’evento un taglio tecnico-metodologico, tagliando ogni confronto politico. Confronto che ritengo avrebbe dovuto esserci. Anche perché abbiamo avuto un ottimo quadro dei progetti legati ad Agenda 21 che solo in Italia sono migliaia, ma senza un confronto politico non siamo stati in grado di comprendere quanto questi abbiano cambiato la vivibilità delle città stesse. Inoltre siamo in un momento in cui è necessario fare un punto della situazione. Nei due paesi capostipiti di A21 in Europa (Germania e Inghilterra), si stanno riscontrando dei problemi. In Germania ci si pose dei programmi e degli obiettivi troppo alti e, forse, addirittura “massimalisti”. Obiettivi che oggi, nella situazione di crisi economica, faticano a essere realizzati. In Inghilterra, invece, Blair ha reso obbligatorie le A21 in tutti gli enti locali inglesi. Il risultato è stato rendere le A21 come i piani regolatori: si rischia di trasformarli in semplici adempimenti vuoti di contenuti. Per contro in Italia e Spagna A21 sta crescendo velocemente. Un ultima valutazione sugli Aalborg+10 Committments? Gli stessi Aalborg Committments sono obiettivamente delle dichiarazioni di intenti che poco si discostano dalla carta del 94. Sembrano una ripetizione qualitativamente migliorata, ma senza target chiari e avanzati. Purtroppo è mancata la politica… Ed è un peccato. Già Johannesburg era andata maluccio, e come Johannesburg altri meeting internazionali, questa poteva essere l’occasione di un confronto finalmente utile.