Caro Cofferati, meglio i ventilatori. Mirafiori: operai in bici
21 June, 2004
Adesso tutti guarderemo di più a Bologna, come città che può diventare esemplare anche o soprattutto nelle politiche ambientali. Anni fa, per esempio, era stata la prima città a dotarsi di un piano comunale per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica. La giunta Guazzaloca lo ha messo tra parentesi, ora Bologna non sarebbe più la prima a enunciare quelle buone intenzioni, ma potrebbe essere la più avanzata a praticarle. Attenti però ai dettagli. Due giorni fa Sergio Cofferati ha annunciato che i pochi soldi avanzati dal suo comitato elettorale, più altri da raccogliere, saranno destinati ad acquistare condizionatori e ventilatori per aiutare gli anziani in difficoltà ad affrontare l’estate. L’argomento è sicuramente centrato, da tutti i punti di vista. E’ appena uscito Il Grande Caldo – un pianeta ad aria condizionata – di Antonio Cianciullo, che ci guida nei vari aspetti del paradosso per cui adesso ci facciamo l’aria su misura contribuendo però a deteriorare il clima generale. Argomento complesso.Stiamo però alle piccole scelte concrete e al loro valore simbolico. Vorrei dire a Sergio Cofferati che…(pensate in questi anni quante proposte politiche o semplici richieste sociali si sono espresse in lettera aperta a Cofferati) …che c’è una profonda differenza tecnica ecologica e forse persino politica tra i ventilatori e i condizionatori. Col ventilatore il disagio del caldo viene forse alleviato di meno, ma non si producono climi artificiali e sbalzi di temperatura. E soprattutto il ventilatore consuma molto meno. Solo recentemente ho realizzato che un ventilatore, anche una grande pala da soffitto, se la cava bene con 60 W mentre i condizionatori girano attorno ai mille o più W. Ultimamente si stanno realizzando condizionatori un pò meno energivori, ma bisogna anche tener conto che mentre il ventilatore dà immediatamente i suoi effetti e quindi può essere spento appena si esce di casa, il condizionatore ha bisogno di un’attività molto più continua. Insomma un condizionatore consuma circa quindici volte più di un ventilatore ( e costa anche almeno dieci volte tanto). E il consumo è un problema non solo per la bolletta dell’anziano, ma per la bolletta dell’ambiente più in generale, senza contare che spesso il condizionatore deve sfiatare aria calda. Il meglio sono le pale al soffitto. Sindaco, aiutaci a far girare le pale. *** Qualche giorno prima delle elezioni ci sono state a Torino le iniziative dei sindacati chiamate 24 ore per Mirafiori, per difendere l’occupazione e la produzione. Ma la produzione di cosa? Questa volta non sono stati gli ambientalisti a cercare i sindacati ma viceversa. Matura nel sindacalismo la consapevolezza che le tanto citate “eccellenza” e “qualità” da cercare per rilanciare l’auto italiana non sono “velocità” e “stile” ma “risparmio energetico” e “basse emissioni” nella prospettiva dell’auto ecologica. Nelle 24 ore c’è stato un momento simbolicamente eccezionale: una “massa critica” di metalmeccanici in bicicletta con tanto di bandiere dei sindacati sventolanti. Insieme a un gruppo di ciclisti urbani della “Critical mass” hanno pedalato in gruppo verso il centro, preceduti da una vecchia auto cogli altoparlanti che spiegava : “Vogliamo nuovi modelli, vogliamo la mobilità sostenibile”. Trent’anni fa erano ancora parecchi i metalmeccanici che andavano in bici a fabbricare auto.Questa volta le bici (prestate dal Comune) sono state usate quasi come provocazione, come simbolo della ricerca di un futuro di produzioni sostenibili. *** Che ne dite di un impegno così formulato: considerare il ruolo centrale della protezione del clima nei settori dell’energia, dei trasporti, degli appalti, dei rifiuti, dell’agricoltura e della forestazione. Sembra una frase molto soffice e generica ma se presa sul serio, come criterio guida delle politiche pubbliche, significa una mezza rivoluzione. E’ uno dei più importanti impegni finali proposti dalla conferenza europea “Aalborg più dieci” che si è svolta nella città danese. Purtroppo la data è stata infelice, alla vigilia delle elezioni europee e ha scoraggiato la partecipazione dei sindaci e dei politici. Comunque a tutte le città verrà proposta non solo la sottoscrizione degli impegni di sostenibilità , ma anche la partecipazione a un percorso incrociato di verifica che potrebbe essere una sponda fondamentale per tutti quelli che cercano più forza per affermare gli impegni ambientali nella propria città. (scrivi a ecocittadino@libero.it)