Centrale e Duomo, bottiglie di vetro vietate
Piano del Comune contro rumore e degrado. «Solo bicchieri di carta, come a San Lorenzo». Venerdì incontro con il prefetto
07 July, 2004
L’ordinanza che vieta di bere bevande in bottiglie o bicchieri di vetro alle Colonne di San Lorenzo si allargherà anche alla Stazione Centrale. Non solo. Palazzo Marino sta pensando di estendere il divieto anche in piazza del Duomo. Sempre che il prefetto dia il suo via libera. Bevande all’esterno solo in bicchieri di carta o di plastica. L’appuntamento è per venerdì al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Il vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore alla Sicurezza Guido Manca presenteranno le loro richieste in merito a locali e rumore. Un no secco alla chiusura anticipata dei bar ed esercizi pubblici e la richiesta di prolungare l’orario di presenza delle forze dell’ordine fino alle 4 di notte. Svolta copernicana nella politica di Palazzo Marino. Adesso la parola d’ordine è cambiata: «Milano è una città che vive anche di notte e per questo motivo vanno forniti servizi adeguati». Lo sostengono in forza gran parte degli assessori di An e di Fi. Da De Corato, a Bozzetti a Manca, a Gallera alla Maiolo, a Predolin e via dicendo. L’unico che ha storto la bocca è stato l’assessore alla Cultura, Salvatore Carrubba. Cambia la filosofia e cambiano le richieste. Secondo Manca il popolo della notte si aggira intorno alle 150mila unità. Una cifra consistente che in qualche modo deve essere tutelata in un giusto mix con i diritti dei residenti. Per cui Palazzo Marino ha detto no alla chiusura anticipata dei locali delle Colonne alle 24 proposto dal questore. Ma chiede anche di prolungare il servizio di polizia, carabinieri e vigili, di stroncare la vendita abusiva di alcoolici, di utilizzare il codice penale per colpire i disturbatori della quiete pubblica (i bonghisti delle Colonne), di installare dei bagni chimici nella vicinanza della piazza, di intensificare la pulizia da parte dell’Amsa (l’Amsa ha già spiegato che fa due tipi di intervento: il primo alle 21 e 30, il secondo alle 5 e 30, ma che non può operare se la piazza è piena di gente). E si sta pensando anche a uno sponsor (la Coca Cola) che organizzi la pulizia della piazza. Critico Daniele Farina di Rifondazione: «La giunta ha partorito solo un bicchierino di carta». Replica di Manca: «Solo parole in libertà». «Adesso - attacca De Corato - sottoporremo tutte queste proposte al prefetto e chiederemo alle forze dell’ordine di non contrastare solo lo spaccio ma anche il disturbo della quiete pubblica e del decoro». Gli fa eco, Giovanni Bozzetti, inventore della notte bianca milanese: «Sarebbe stato impensabile anticipare la chiusura dei locali. Siamo una città turistica a tutti gli effetti. Ci mettiamo a chiudere i locali? Milano è una città che ormai vive di notte». Maurizio Giannattasio