23 LUGLIO: recordo storico di consumi elettrici
Nella terza ( o seconda) giornata più calda 2004, condizionatori a manetta.Ma non ci sarà black out. Intervista di La Stampa a GTRN
24 July, 2004
Da La stampa del 24 luglio IL GESTORE DELLA RETE ELETTRICA «Abbiamo più energia Non ci sarà black out» TENGO a sottolineare una cosa: nonostante il record storico di consumo toccato oggi (ieri per chi legge, ndr) la riserva operativa di energia elettrica in Italia è più che doppia rispetto alla scorsa estate, essendo cresciuta da 2 mila a 4 mila megaWatt». Il presidente del Grtn, Carlo Andrea Bollino, non vuole sbilanciarsi a dedurre da tutto questo che il rischio di black out sia definitivamente scongiurato, «perché - spiega - quello è un evento imponderabile per definizione». Però il Gestore della rete è ragionevolmente ottimista. Il record dei consumi è davvero dovuto al boom dei condizionatori? Possibile che siano macchine così diaboliche? «Consideri che per ridurre di un grado la temperatura di una stanza serve quattro volte più energia che per riscaldarla aumentandone la temperatura di un grado. Sì, i condizionatori consumano davvero molto e gli italiani hanno assunto stili di vita da Paese agiato». Il Grtn ha una posizione centrale nel sistema elettrico: benché non tutto dipenda da voi, il Gestore della rete ha i dati più aggiornati su tutto, compresa ad esempio la produzione. Dal punto di vista dei rischi di black out che cosa è cambiato in meglio dall’anno scorso? «Sono state decise per tempo quattro linee d’intervento, ognuna delle quali, grosso modo, ha aumentato la disponibilità di energia di mille MW. Per prima cosa è stata riprogrammata la manutenzione delle centrali in modo che lo stop degli impianti non si affollasse nel periodo estivo. In secondo luogo sono state convertite a turbogas alcune vecchie centrali». E già funzionano? Perché di solito si dice: ci sono le autorizzazioni ma le centrali non partono mai e così la produzione non aumenta. «Il loro contributo si fa già sentire. In diversi casi si tratta in effetti di vecchie autorizzazioni». Rispetto ai sistemi energetici stranieri da cui importiamo che cosa si è fatto? «È stata la terza area di intervento: migliori comunicazioni con francesi, svizzeri, sloveni e greci, inclusa la possibilità di vedere direttamente dall’Italia, in tempo reale, sugli schermi dei computer quello che succede dentro ai territori dei vari Paesi. La quarta novità è la Borsa elettrica grazie alla quale non è più il vecchio monopolista Enel a decidere quanto si produce ma è la convenienza economica degli operatori, che li spinge a produrre di più». La Borsa elettrica, però, ha portato rincari in bolletta. «Il Grtn provvede alla sicurezza del sistema e non interviene sulla produzione e sui prezzi, ma faccio osservare che nel trimestre in corso l’aggravio delle tariffe è stato solo dell’1,2% mentre i prezzi del petrolio impazzivano». La ragione ultima del grande black out potrebbe essere stato il mancato coordinamento fra le varie parti del sistema: Grtn, Terna, Enel, municipalizzate, nuovi produttori (quelli con le GenCo e gli altri), Authority. Quest’anno che cosa è cambiato? «Un anno fa eravamo agli albori della liberalizzazione e alcuni di questi orchestrali non erano altro che “pezzi” dell’ex monopolista. Adesso tutti abbiamo imparato meglio lo spartito». Stampa