Inceneritore, tocca al secondo sito - da La Stampa del 25.07.2004
IERI L'AMMINISTRATORE DELEGATO DI TRM HA ILLUSTRATO LA SCELTA DEL GERBIDO AI SINDACI DEL COVAR 14
26 July, 2004
Dovrà servire la zona Nord: in pole è Volpiano Massimiliano Peggio Contro l'inceneritore al Gerbido i sindaci dell'area sud-ovest giocano l'ultima carta: una mozione «unitaria» per chiedere alla Provincia di non «procedere con atti amministrativi all'indicazione puntuale del sito prima che vengano prodotte le osservazioni allo studio Trm, previste per la fine del mese di agosto». Un atto ufficiale per non uscire «completamente sconfitti» dal braccio di ferro sulla scelta dei siti, che ha visto contrapposte per mesi l'area del Gerbido e quella della Servizi Industriali, al confine tra Rivoli e Orbassano. Ieri i sindaci della zona sud-ovest, riuniti a Carignano al quartier generale del Covar 14, hanno assistito all'audizione dell'amministratore delegato di Trm, Stefano Esposito, che ha illustrato lo studio tecnico eseguito dalla società Earchimede e dal pool di esperti: il professor Marco Ragazzi (Università di Trento), il professor Michele Calì, l'ingegner Alberto Poggio, il professor Bernardo Ruggeri (Politecnico di Torino), i professori Luigi Puddu e Enrico Sorano (Facoltà di Economia e Commercio di Torino). Attraverso grafici e numeri, l'amministratore delegato ha riproposto ai sindaci i risultati dello studio comparativo dei due siti, già esposto nei giorni scorsi durante una conferenza stampa. Studio che ha permesso al presidente della Provincia Antonio Saitta di indicare il Gerbido come sede del termovalorizzatore. «Decisione non accompagnata da atti», ripete Giuseppe Massimino, presidente del Covar 14, sostenitore, assieme ai sindaci della prima cintura sud-ovest, dell'area Servizi Industriali, su cui peraltro la Regione ha avviato la procedura di espropriazione per l'ampliamento del Sito. La mozione è stata approvata al termine di una discussione che ha fatto emergere le divergenze tra i comuni, soprattutto tra chi non ha accettato la sconfitta. Il primo cittadino di Beinasco, Gilberto Giuffrida, avrebbe voluto approvare un testo più incisivo, ma alla fine ha prevalso la maggioranza, concorde su una linea di compromesso. Oltre ad invitare la Provincia a rinviare la decisione, i sindaci chiedono la rivalutazione della graduatoria dei siti prodotta dalla Commissione Bobbio, in cui si indicavano altre aree più idonee rispetto al Gerbido. Ma l'assessore provinciale Angela Massaglia, presente alla riunione, ha comunicato chiaramente gli obiettivi della nuova amministrazione di Palazzo Cisterna. «Siamo già in fase di emergenza - afferma -: i tempi stringono e non possiamo accumulare altri ritardi. I problemi da affrontare sono tanti, dalla discarica di Basse di Stura, alla situazione nel Canavese. Il 26 agosto sarà convocata la conferenza dei servizi per individuare la collocazione del secondo inceneritore nella zona nord». Annuncio che riapre la discussione sui siti di Volpiano, e in altre zone della cintura, ma che implicitamente considera ormai superata qualsiasi discussione sul primo impianto al Gerbido. La Provincia deciderà nelle prossime settimane in virtù dei poteri sostitutivi. «Un punto però deve essere chiaro - aggiunge l'assessore Massaglia -: a garanzia dei cittadini, i gestori degli inceneritori saranno enti pubblici». all'audizione dell'amministratore delegato di Trm, Stefano Esposito, che ha illustrato lo studio tecnico eseguito dalla società Earchimede e dal pool di esperti: il professor Marco Ragazzi (Università di Trento), il professor Michele Calì, l'ingegner Alberto Poggio, il professor Bernardo Ruggeri (Politecnico di Torino), i professori Luigi Puddu e Enrico Sorano (Facoltà di Economia e Commercio di Torino). Attraverso grafici e numeri, l'amministratore delegato ha riproposto ai sindaci i risultati dello studio comparativo dei due siti, già esposto nei giorni scorsi durante una conferenza stampa. Studio che ha permesso al presidente della Provincia Antonio Saitta di indicare il Gerbido come sede del termovalorizzatore. «Decisione non accompagnata da atti», ripete Giuseppe Massimino, presidente del Covar 14, sostenitore, assieme ai sindaci della prima cintura sud-ovest, dell'area Servizi Industriali, su cui peraltro la Regione ha avviato la procedura di espropriazione per l'ampliamento del Sito. La mozione è stata approvata al termine di una discussione che ha fatto emergere le divergenze tra i comuni, soprattutto tra chi non ha accettato la sconfitta. Il primo cittadino di Beinasco, Gilberto Giuffrida, avrebbe voluto approvare un testo più incisivo, ma alla fine ha prevalso la maggioranza, concorde su una linea di compromesso. Oltre ad invitare la Provincia a rinviare la decisione, i sindaci chiedono la rivalutazione della graduatoria dei siti prodotta dalla Commissione Bobbio, in cui si indicavano altre aree più idonee rispetto al Gerbido. Ma l'assessore provinciale Angela Massaglia, presente alla riunione, ha comunicato chiaramente gli obiettivi della nuova amministrazione di Palazzo Cisterna. «Siamo già in fase di emergenza - afferma -: i tempi stringono e non possiamo accumulare altri ritardi. I problemi da affrontare sono tanti, dalla discarica di Basse di Stura, alla situazione nel Canavese. Il 26 agosto sarà convocata la conferenza dei servizi per individuare la collocazione del secondo inceneritore nella zona nord». Annuncio che riapre la discussione sui siti di Volpiano, e in altre zone della cintura, ma che implicitamente considera ormai superata qualsiasi discussione sul primo impianto al Gerbido. La Provincia deciderà nelle prossime settimane in virtù dei poteri sostitutivi. «Un punto però deve essere chiaro - aggiunge l'assessore Massaglia -: a garanzia dei cittadini, i gestori degli inceneritori saranno enti pubblici».