Ozono oltre i limiti Torino terza in Italia
Ma l´aria è un po´ migliore dell´anno scorso
09 August, 2004
C´è un po´ meno ozono nell´aria rispetto all´estate scorsa, ma le sue concentrazioni sono pur sempre ragguardevoli, tanto da assicurare a Torino la medaglia di bronzo nel poco ambito campionato italiano degli sforamenti. Per ben sette giorni, lo scorso luglio, il capoluogo piemontese ha superato i limiti fissati dalla legge, anche se i dati provvisori mostrano un lieve miglioramento nel confronto con il luglio 2003. Peggio hanno fatto soltanto Bologna e Milano. I dati, raccolti dall´Apat, l´Agenzia per la protezione ambiente e per i servizi tecnici, sono stati resi noti in occasione dell´entrata in vigore del decreto «taglia-ozono», che fissa nuovi limiti su uno degli inquinanti più presenti d´estate nelle città italiane. Durante il mese scorso, secondo i rilevamenti, il «limite di attenzione» dell´ozono (180 microgrammi per metro cubo, livello oltre il quale, in caso di esposizione, certe categorie di persone particolarmente sensibili rischiano la salute) è stato superato un minor numero di volte rispetto al luglio 2003 in tutte le città campione: da 0 a 14 volte quest´anno, da 0 a 19 l´anno scorso. Per quanto riguarda il «livello di allarme» (240 microgrammi di ozono per metro cubo, valore che mette seriamente a rischio la salute di tutti), la situazione non ha mai fatto scattare l´allarme rosso. Tranne a Bologna. Il capoluogo emiliano è l´unica città che lo ha superato una volta, con quattordici sforamenti complessivi. Poi ci sono Milano con 9 giornate oltre il limite e Torino con 7 giornate «fuorilegge». Nei primi giorni di agosto, poi, il capoluogo piemontese ha toccato il grado 5 (in una scala che arriva a 7) nella tabella della qualità dell´aria: «poco salubre», non solo per l´ozono ma anche per gli altri inquinanti. Il decreto in vigore da ieri fissa un «valore bersaglio» da centrare entro il 2010: 120 microgrammi per metro cubo da non superare per più di 25 giorni come media, su tre anni. Il documento fissa anche i valori di attenzione e di allarme. Il primo è rimasto invariato su 180 microgrammi per metro cubo, il secondo è stato modificato a 240.