Città¨ancora poco rinnovabili:rapporto di Legambiente
La sintesi del rapporto su quanto e come le citta' italiane favoriscono le energie rinnovabili
12 August, 2004
Tanto per cominciare pubblichiamo il comunicato stampa Roma, 12 agosto 2004 COMUNICATO STAMPA IL DOSSIER NAZIONALE SULLE ENERGIE RINNOVABILI E’ BOLZANO LA CITTÀ PIÙ’ RINNOVABILE D’ITALIA PRESENTATO OGGI DA LEGAMBIENTE IL PRIMO RAPPORTO SULLA DIFFUSIONE DELLE FONTI RINNOVABILI NELLE CITTA’ ITALIANE UN CENSIMENTO SULLA DIFFUSIONE DELLE FONTI DI ENERGIA PULITA IN TUTTI I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA MODENA E BRESCIA LE CITTÀ CHE INVESTONO DI PIÙ SUL SOLE I MIGLIORI RISULTATI DEL SUD A LECCE E PALERMO BOCCIATE LE GRANDI CITTA’. SOLO ROMA DA SEGNALI DI RISVEGLIO MA È UN’ ITALIA “POCO SOLARE” CHE FATICA A INSEGUIRE L’EUROPA NEL CAMPO DELLE RINNOVABILI PREMIATO IL COMUNE DI VARESE LIGURE PER “IL 100% DI ENERGIA PRODOTTA DA SOLE E VENTO” LEGAMBIENTE: “INVESTIAMO SULLE POLITICHE ENERGETICHE RINNOVABILI PER USCIRE DALL’ECONOMIA DEL PETROLIO E DEI PREZZI IN CRESCITA” E’ Bolzano la città più rinnovabile d’Italia, grazie alle politiche che sostiene nel campo delle energie rinnovabili. Ma è premiato anche il piccolo comune di Varese Ligure. Sono questi i vincitori del primo Rapporto sui Comuni rinnovabili diffuso stamani da Legambiente nel Centro nazionale delle fonti rinnovabili di Rispescia a Grosseto dove si svolge Festambiente e che fotografa la diffusione delle fonti di energia pulita nei 103 Comuni capoluoghi di Provincia italiani. Otto indicatori utilizzati servono a mostrare il contributo che nei diversi territori svolgono il solare termico e fotovoltaico nella produzione di energia e elettricità, la diffusione nelle strutture comunali, e le politiche messe in atto per aiutarne la diffusione. Il rapporto Comuni Rinnovabili individua 5 graduatorie in cui sono individuati tutti i risultati e le posizioni delle diverse città rispetto agli specifici indicatori utilizzati, e assegna 2 premi ai Comuni. All’incontro erano presenti Angelo Gentili ed Edoardo Zanchini (segreteria nazionale di Legambiente), Francesco Carri (presidente della Banca della Maremma), Enzo Raspolli (Asa Livorno) e Anna Rita Bramerini (assessore all’ambiente e energia pulita Provincia di Grosseto). Bolzano s’aggiudica dunque il Premio Comuni rinnovabili 2004, per la completezza dei dati e i risultati conseguiti nelle diverse classifiche relative ai Comuni capoluoghi di Provincia, oltre che per le politiche innovative messe in atto nel territorio. Ma il rapporto premia anche il piccolo comune di Varese Ligure, in virtù delle politiche intraprese per la promozione delle fonti rinnovabili e più in generale di qualità ambientale, sintetizzabili nello slogan “100% di energia prodotta da sole e vento”. Un ‘Italia poco solare che ancora non crede nell’energia del vento e con le grandi metropoli, ad esclusione di Roma, bocciate in toto sul fronte dell’energie rinnovabili. I dati del rapporto fotografano un Paese che sta scontando ritardi forti e diluiti a macchia di leopardo, dove i risultati migliori in termini di diffusione nel territorio di impianti solari termici sono raggiunti da due città come Bolzano e Trento, e dove i buoni risultati di alcune città riguardano solo alcuni dei parametri in gioco: Modena e Roma per il solare termico, Brescia e Parma per il solare fotovoltaico sugli edifici di proprietà comunale; Frosinone per il fotovoltaico nel territorio, Lecce per quello termico. Un segnale positivo è che un quarto circa dei Comuni capoluoghi di Provincia ha introdotto provvedimenti che prevedono norme o incentivi per la promozione delle fonti rinnovabili e della bioedilizia. “Questo primo rapporto- ha commentato Edoardo Zanchini -segreteria nazionale di Legambiente- fotografa i ritardi italiani nella corsa alle rinnovabili, ma anche i risultati e l’impegno di città come Bolzano e Varese Ligure, all’avanguardia in Europa per le politiche messe in atto. Il quadro non è ottimistico- prosegue Zanchini- manca ancora la volontà politica di investire nell’energie del futuro. Investire sul solare termico e fotovoltaico- conclude Zanchini di Legambiente- rappresenta la risposta più efficace per uscire dall’economia del petrolio e dalla spirale dei prezzi in crescita ed al tempo stesso consente di ridurre l’inquinamento nelle città e di vivere meglio nelle nostre case, creando sviluppo e occupazione”. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili- commenta Legambiente- rappresenta un’opportunità straordinaria per creare energia pulita, innovazione e ricerca, ma anche posti di lavoro e una nuova qualità ambientale nelle città italiane. In Italia, infatti, la riconversione energetica passa obbligatoriamente per una vasta diffusione di impianti solari termici sui tetti delle case e degli edifici cittadini (in Italia tre quarti degli stabili esistenti sono stati costruiti nel dopoguerra nelle periferie urbane); di impianti fotovoltaici nelle aziende, negli uffici pubblici, in complessi residenziali; di parchi eolici in tutte le aree compatibili; di minieolico nelle aree agricole e produttive; di minidroelettrico nei corsi d’acqua più adatti; sviluppando la produzione di energia da geotermia, da biomasse e dal legno in tutte le aree compatibili. Ma l’altro tema di fondo che viene fuori dal rapporto è che le città italiane – del Nord come del Mezzogiorno - faticano a individuare un ruolo per le fonti rinnovabili all’interno delle proprie politiche energetiche e territoriali, di innovazione e di intervento per ridurre inquinamento e emissioni di CO2. La realtà emergente evidenzia risultati interessanti che riguardano alcuni indicatori, ma questi risultati sono subito contraddetti dall’assenza completa di interventi rispetto ad altri parametri. Tra le grandi città, solo Roma evidenzia risultati apprezzabili almeno per quanto riguarda la presenza di impianti solari termici e fotovoltaici sulle proprie strutture, ma in generale nessuna città di medio-grande dimensione dispone di un monitoraggio della situazione che avviene nel proprio territorio, né ha messo in campo programmi e interventi come quelli realizzati negli ultimi tre anni in una città mediterranea come Barcellona. A conferma di quanto siano forti i ritardi delle città italiane rispetto alle potenzialità delle fonti rinnovabili, basta un confronto con una grane metropoli europea: a Barcellona negli ultimi tre anni, grazie ai provvedimenti presi dal Comune, si sono installati più pannelli solari termici (19.593 metri quadri) e più pannelli solari fotovoltaici (667 kW). di quelli presenti in tutti i capoluoghi di Provincia italiani (12.460 mq termici e 617 kW fotovoltaici). In Italia gli indicatori del rapporto mostrano dunque i limiti dell’azione dei Comuni ma anche il fallimento dei provvedimenti che dovevano aiutare lo sviluppo delle rinnovabili e che invece non sono riusciti a far recuperare il gap nei confronti degli altri Paesi europei. Per Legambiente, dunque, i provvedimenti che possono far invertire le tendenze riguardano in primo luogo i Comuni, che devono attivare come a Barcellona programmi e regolamenti per la diffusione di impianti solari termici in tutti i nuovi interventi e nelle ristrutturazioni; poi le Regioni, che devono promuovere programmi di intervento e incentivi che permettano di riqualificare gli edifici pubblici e privati. E quindi il Governo, che deve sostituire gli attuali incentivi con un sistema come quello del “conto energia”, già diffuso negli altri Paesi europei e che fissa tariffe chiare, trasparenti e vantaggiose per l’energia prodotta da fonti rinnovabili. La scelta delle priorità energetiche italiane nei prossimi anni dovrebbe rispondere ad obiettivi precisi: puntare con decisione alla riduzione dei consumi energetici, di almeno il 20%, a parità di comfort e servizi; realizzare un forte sviluppo delle fonti rinnovabili che arrivi a produrre il 25% dell’energia elettrica; aumentare l’efficienza e la sicurezza della rete nella prospettiva di una generazione diffusa. CITTA’ ITALIANE - E’ il Comune di Bolzano il vincitore del rapporto 2004, premiato per la direzione che ha intrapreso nel campo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico. Nel Comune di Bolzano c’è la più alta diffusione in Italia di pannelli solari termici sia in assoluto che in rapporto con la popolazione (4.722 mq e una media di quasi 50 mq ogni 1.000 abitanti), ma anche una potenza installata di impianti solari fotovoltaici pari a 55 kW nel territorio. Per quanto riguarda le strutture edilizie di proprietà comunale sono installati 222 mq di pannelli solari termici e vengono prodotti 12.000 kWh ogni anno da impianti fotovoltaici. Bolzano rappresenta il caso più avanzato in Italia nel campo delle fonti rinnovabili, perché l’attenzione è trasversale nelle politiche con l’obiettivo di una forte diffusione attraverso una diffusa informazione dei cittadini e un attento monitoraggio, una collaborazione attiva con la Provincia. Il Comune di Varese Ligure viene premiato perché ha centrato un risultato con pochi paragoni a livello europeo: quello di rispondere ai propri fabbisogni energetici al 100% da fonti rinnovabili, e di aver ottenuto questo risultato all’interno di un percorso che vede la qualità ambientale come chiave di innovazione e sviluppo del territorio. Nello specifico, e per quanto riguarda i pannelli solari termici nel territorio comunale, tre città evidenziano risultati significativi sia in termini assoluti che come media di installazioni rispetto al numero degli abitanti: Bolzano (con una media di quasi 50 mq ogni 1.000 abitanti), Trento e Lecce. Ma tra queste realtà agli estremi geografici della penisola troviamo ben poche città che evidenziano risultati significativi. Per i pannelli solari fotovoltaici nel territorio comunale, è Trento la città con il più alto numero di installazioni tra le città italiane, con 200kW installati e una produzione di energia elettrica annua pari a 200mila kWh. Per i pannelli solari termici nelle strutture edilizie comunali. dal censimento effettuato con il rapporto Comuni Rinnovabili solo 18 Comuni capoluoghi di Provincia hanno installato pannelli solari termici per la produzione di acqua calda per le esigenze igienico sanitarie sulle proprie strutture. E’ Modena la città che ha il più alto numero di installazioni, seguita da Roma, Trento e da due città del Mezzogiorno come Lecce e Palermo. Per i pannelli solari fotovoltaici nelle strutture edilizie comunali, è Brescia la città con il più alto numero di installazioni sulle proprie strutture, seguita da Parma e Reggio Calabria. Per gli incentivi fiscali e regolamenti edilizi per le fonti rinnovabili e la bioedilizia, sono 24 le città capoluogo di Provincia che negli ultimi anni hanno introdotto incentivi premiali per gli interventi edilizi che prevedono attenzione ai fattori bioclimatici e l’installazione di fonti rinnovabili. Per quanto riguarda gli incentivi fiscali, questi riguardano in particolare sconti rispetto agli oneri di urbanizzazione o nei confronti dell’ICI. Invece nei regolamenti edilizi i “premi” proposti sono di tipo volumetrico e legati a specifici obiettivi indicati dalle norme o da provvedimenti ad hoc, che riguardano l’utilizzo di fonti rinnovabili, il risparmio energetico, l’utilizzo di materiali ecocompatibili.