Wwf: Atene ha fallito sulla valutazione di impatto ambientale
L'organizzazione ambientalista critica le scelte greche
20 August, 2004
Ignorata la lezione delle Olimpiadi “ecologiche” di Sidney. Clamoroso il “buco” sul risparmio energetico: si annunciano possibili black-out, ma sulle strutture olimpiche nemmeno un pannello solare. E’ il quadro che emerge da un Dossier del WWF nel quale è stata fatta una prima valutazione completa dei costi e dei vantaggi di questa edizione delle Olimpiadi Il rapporto WWF, Valutazione Ambientale dei Giochi Olimpici di Atene 2004, prende in considerazione tutti gli aspetti della questione ambientale sulla base dell’esperienza di Sydney 2000, parametro di riferimento per giochi "puliti e verdi" rispetto ai quali era logico pensare non si sarebbe tornati indietro. E’ stata applicata una una scala di valutazione che va da 0 a 4 a otto ambiti ambientali più quello della partecipazione pubblica: pianificazione globale, ambiente naturale, ambiente urbano, trasporti urbani, edilizia, energia, acqua, rifiuti. La media di queste valutazione ha dato iun risultato molto deludente per le Olimpiadi d’Atene che hanno così ottenuto il punteggio di 0.77. I punteggi più bassi sono stati assegnati alla pianificazione e valutazione ambientale, alla protezione di aree naturali e culturali fragili, alla gestione perdite e conservazione di acqua e all'uso di tecnologie di costruzione amiche dell’ambiente. Ad esempio, il caso dell’area di Schinias, che ha attirato l'attenzione internazionale come esempio di danni a un'area forestale importante e di grande significato storico, dimostra che i Giochi olimpici di Atene sono stati progettati e organizzati senza minimamente preoccuparsi di proteggere le scarse ma preziose aree naturali dell'Attica (Foto NASA: si noti la congestione dell'area). Nonostante la promessa di riassetto delle parti degradate delle zone umide e della foresta litoranea dello Schinias, la costruzione del centro olimpico di canottaggio ha danneggiato in modo grave e irreversibile l’intera area. I Giochi olimpici, inoltre, non contribuiranno in alcun modo alla protezione e al rinverdimento dei pochi spazi urbani aperti. L'avere scelto per le manifestazioni aree non costruite, anzichè la riconversione o la riqualificazione di aree già edificate, rende ancora più grave la cronica mancanza di verde di Atene. Sebbene nei principi di politica ambientale dichiarati dal comitato organizzatore delle Olimpiadi di Atene fosse sottolinea la necessità di usare materiali da costruzioni “puliti” o comunque “ecologici”, questi non sono diventate clausole nei contratti con gli appaltatori. E’ questo il caso del Villaggio olimpico: gli obblighi contrattuali del Labour Housing Organisation non hanno previsto l'installazione di pannelli solari e di sistemi di risparmio idrico, risparmio energetico, architettura solare passiva, o l'uso di materiali ecocompatibili (legno certificato, sistemi di raffreddamento che non danneggiano lo strato d'ozono, ecc.). Questo nonostante le autorità competenti abhbiano varie volte espresso serie preoccupazioni per possibili black out. Così, il Villaggio Olimpico, che avrebbe potuto diventare il fiore all'occhiello per l'uso delle energie rinnovabili, è stato costruito con metodi convenzionali, senza nemmeno i sistemi fotovoltaici o di riscaldamento eolico dell'acqua. Per quanto riguarda la gestione delle acque, secondo le analisi del WWF non si è certo operato ridurre la domanda d'acqua. Anche in questo caso, nonostante propositi e promesse, nessun sistema di risparmio idrico è stato installato al Villaggio Olimpico, e non è quindi sorprendente che le nuove aree alberate, per quel che possono durare, vengano irrigate con acqua dolce, o che il centro di Schinias venga rifornito con una tubazione di 16 chilometri espressamente costruita per alimentare con acqua dolce i serbatoi del centro in caso di siccità. C’è un’enorme contraddizione e distanza tra l’elevata tecnologia innovativa usata per i Giochi in quanto tali (dalle maglie, agli attrezzi, alle riprese televisive ecc) rispetto a quella adottata per il contesto logistico in cui i Giochi si svolgono. Secondo l’analisi del WWF i punteggi più alti sono andati, invece, al trasporto pubblico: aver velocizzato i lavori di realizzazione delle principali infrastrutture di trasporti (metropolitana, autobus con motore a gas e i tram). Da segnalare anche il miglioramento di infrastrutture esistenti e la promozione di una consapevolezza ambientale presso la popolazione. Sfortunatamente, l'ambiente non è mai apparso come una priorità nella pianificazione dei Giochi Olimpici di Atene. Mentre il Comitato Olimpico Internazionale afferma che l'ambiente è la terza colonna dell’Olimpo, dobbiamo constatare che la salvaguardia dell’ambiente si è sbriciolata sotto il peso di altre priorità. La Grecia deve ora deve guardare avanti e pensare a quello che può essere fatto per invertire gli impatti ambientali a giochi conclusi. In futuro c’è un grande lavoro da fare per rendere le Olimpiadi più sostenibili ed evitare che queste si trasformino in occasioni speculative. Occorre agire sui regolamenti olimpici garantendo una loro puntuale applicazione e aggiornandoli costantemente per ottenere una sempre maggior attenzione verso la tutela. Il WWF, dunque, invita il CIO a garantire parametri rigorosi non solo per il rispetto delle regole sportive, ma anche per il rispetto di quelle ambientali affinché le Olimpiadi, come nel caso di Sidney, costituiscano la più grande vetrina al mondo dello sviluppo sostenibile. Il CIO deve oggi assicurare che gli errori di Atene non saranno ripetuti. Emerge un rimpianto per la bocciatura di Roma (città che nella candidatura fu concorrente ad Atene) che proprio sulle questioni ambientali, in continuità con Sidney, aveva basato il proprio progetto. Il riutilizzo degli impianti esistenti, l’utilizzo delle cubature comunque previste nel piano regolatore, l’ampliamento della rete dei trasporti in continuità con le opere giubilari, il miglioramento qualitativo del verde urbano, l’utilizzo della cosiddetta bioarchitettura, sono temi lontanissimi da quanto realizzato oggi in Grecia.