Desaparecidos, da Pinochet a Baldoni
31 August, 2004
Un po’ al di là dei temi tradizionali di questa rubrica comincio testimoniando che nelle coincidenze e contraddizioni di questo mondo globale puo' capitare di sentirsi coinvolto nel giro di poche ore - come parte lesa trent'anni fa - nella notizia che Pinochet torna a essere processabile e poco dopo - come collega giornalista scampato ai conflitti del mondo - nella condivisione del lutto per l'uccisione di Baldoni. Mi capita di portare la notizia al Festival del Cinema dei Diritti Umani in corso a Santiago dell'Estero (Argentina) dove c'è chi , come Jose' Luis Tagliaferro, con l'entusiasmo e l'ironia di Enzo Baldoni e' stato qualche anno fa a visitare e intervistare gli zapatisti nella Sierra Lacandona, in Messico. Così adesso agli amici e compagni "desaparecidos" dai militari argentini si aggiunge per Jose' Luis la ferita di un compagno massacrato dalla violenza irachena. Dall'Iraq al Cono Sud dell'America latina. Ho querelato Pinochet di fronte alla magistratura cilena quando sono tornato a Santiago l'anno scorso 30 anni dopo il colpo di stato e la mia ingiustificata prigionia nell'Estadio nacional. L'avvocato cileno Sergio Corvalan mi aveva spiegato che solo il moltiplicarsi di queste denunce - soprattutto da parte degli stranieri, che sono esclusi da ogni amnistia - puo' sbloccare le inerzie e le resistenze della magistratura cilena. Sarebbe a molti ma non troppi anni di distanza la sanzione anche ufficiale e istituzionale del carattere del regime dittatoriale: non un governo militare durante il quale sono avvenute alcune deprecabili violazioni dei diritti umani, ma un regime che aveva nella violazione dei diritti umani il suo fondamento, perché di molteplici e svariati crimini si è macchiato il su o lider. (Comprese le manovre bancarie più recenti di guadagni fraudolenti.) Ora la notizia della decisione della Corte suprema mi ha colto proprio mentre sto viaggiando tra Cile e Argentina e a pochi giorni dall'uscita del libro sulle mie due esperienze in Cile del 73 e del 2003. I cileni non scenderanno in piazza come hanno fatto pochi giorni fa entusiasti e uniti per le medaglie d'oro del tennis. Forse i processi a Pinochet susciteranno in Cile meno attenzioone degli scandali dei politici accusati di presunta pedofilia, o dell'arresto per torture effettuate nel 73 di colui che fino a un anno fa e' stato il capo della polizia investigativa. È comprensibile: si guarda a chi è in campo, a chi è nei conflitti attuali, Pinochet è considerato un sopravvisuto fuorigioco. Ma i processi a Pinochet evocano ed evocheranno ancora dolori, ricordi, sogni e incubi, e soprattutto decidono cosa si insegnerà nei libri di storia. Nel Cile che scende massicciamente in piazza solo per l'oro di Atene, il film di maggiore successo del momento è comunque Machuca, una storia di ragazzini ricchi e poveri che diventano amici nel 73 e che la dittatura separò. * * * * Al festival del cinema dei diritti umani non mancano i legami tra ambiente e povertà, nelle città come nelle campagne. Caballos en la ciudad racconto il conflitto sulla posibilità che i poveri raccoglitori di cartoni (e altri rifiuti) entrino in Buenos aires coi carretti trainati da cavalli. Come succede a Montevideo, a Salta, o anche qui a Santiago dell’Estero davanti al cinema. Nella capitale, dove la destra perbenista aveva montato una campagna perbenista contro la sporcizia e l’intralcio al traffico portati dai cavalli, lo scontro è stato duro con scene di crudele aggressione ai cartoneros da parte della polizia. Infine il compromesso: i cavalli possono entrare, ma solo nel fine settimana. Di fatto se ne vedono comunque pochi perché molti non se lo possono permettere, oppure impiegano meno tempo a venire col Tren blanco, fornito dal governo locale centrosinistreggiante. * * * * A Salta la municipalità sta discutendo il nuovo regolamento di tasse e tariffe ambientali. È sorprendente che in questa capitale dell’arcaico Nordovest argentino si pensi di mettere - insieme alle regole più elementari – le novità più raffinate del dopo Kyoto. Il regolamento prevede quindi le sanzioni a chi butta i rifiuti in giro, a chi circola con bus e auto che emettono sbuffante fumo nero, ma anche la tassa ecologica per chi semplicemente ha un’attività che produce emissioni di anidride carbonica. Una cosa che non si fa ancora nelle più avanzate città europee. Cerco di spiegare la differenza al loquace Norberto, anziano ex giramondo, che vende chicchi di mais per i piccioni nella piazza centrale. Ma per i piccioni – che sono il suo pane – la minaccia è costituita piuttosto dai falconi che ogni tanto scendono in piazza dalla vicina montagna. * * * * Si concludono le Olimpiadi. Difficile pensare all'ambiente. L’Argentina festeggia all’alba il suo primo oro, che ovviamente è di calcio. Tra le città candidate all’edizione 2012 Londra inciampa nel Tamigi. In questi giorni è emerso che il fiume quando le piogge crescono è assai più inquinato di quanto si sperava. Un nuovo impegno ambientale per Ken Livingstone.