Tendenze super-pinguine
31 August, 2004
Chi è completamente e coerentemente senza aria condizionata scagli la prima pietra. Ormai il fresco artificiale sta invadendo le nostre esistenze estive, specie se urbane. Ormai si fa caso ai posti, ai servizi, ai veicoli sprovvisti di aria condizionata e viene invece considerato normale che ci sia. È una rivoluzione veloce più o meno come quella del telefonino o di Internet, ma ovviamente molto più impattante sul piano ambientale. Quatto quatto, senza black out programmati o improvvisati, il record dei consumi elettrici è stato superato qualche giorno fa. Vuol dire anche che mai nella storia dell'umanità (in Italia) si era consumata tanta energia in un giorno estivo. È poco efficace appellarsi a valori etici e culturali per contrastare la crescente abitudine all'aria fresca artificiale. Uno dei miei migliori amici ha un appartamento con un'aria sola, ci lavora anche, si è preso il condizionatore. Mio padre ha comprato un'auto nuova solo perché condizionata. (I famigerati anziani a rischio caldo). Dovrei sgridarli come se fumassero? È però ancora possibile mettere in discussione e ostacolare tendenze super-pinguine, anche perché, per fortuna, gli alti consumi di energia un po' costano anche agli utenti. Un consigliere regionale ha proposto alla sua Regione 5 milioni di euro ai comuni per comprare condizionatori e darli in comodato d'uso agli anziani. Ma questo sostegno pubblico all'industria non sarebbe di grande aiuto agli anziani, perché il costo forte è quello della bolletta per alimentare il condizionatore. Cosa fa poi la Regione, regala anche la bolletta? Quanto al mese? Va bè, diciamolo: il proponente è un consigliere di An della Lombardia. La proposta non passerà, anche grazie alla situazione dei conti pubblici. (E poi, nel caso si potesse, sarebbe più giusto dare agli anziani la possibilità di scegliere come spendere quei soldi.) Imperversano invece le polemiche sull'aria condizionata nei mezzi di trasporto pubblici. Le aziende di trasporto locale sono ormai subissate dalla richiesta di condizionare tutto. Su questo argomento non posso dimenticare l'impatto delle mie prime esperienze con una metropolitana ad aria condizionata, vent'anni fa a New York. Afa tropicale nelle stazioni dell'undeground, uscendo da - ed entrando in - vagoni d'alta montagna. Ma i maggiori disagi li ho provati forse in un pullmann tutto sigillato dove però l'aria condizionata non funzionava. Fuori c'erano 30 gradi, era Helsinky. O più italianamente, quando un Intercity o un Pendolino si fermano e non si possono aprire i finestrini. Ecco, il punto è forse questo: è comprensibile che le aziende di trasporto pubblico mettano l'aria condizionata se questo attira più passeggeri e magari induce qualcuno a rinunciare all'auto. (In tal caso il maggior consumo provocato dall'aria condizionata viene compensato dalle meno auto). Ma i finestrini chiusi a chiave o sigillati, no! Il bello dei treni e dei tram ( ma anche dei bus e persino delle auto) è l'aria vera in movimento che entra e scompiglia un po' le cose. Il raffrescamento eolico. Teniamolo almeno come ruota di scorta dell'aria condizionata. * * * Da due settimane questa rubrica L'Ecocittadino è anche in Internet nell'Unità on line. (www.unita.it) Sarà un modo per aggiornare notizie e commenti e per dialogare coi lettori più di quel che possiamo fare nell'appuntamento quindicinale sul giornale di carta. I primi commenti che mi sono arrivati sono di bonario dissenso col mio proclama “Vogliamo Internet sui treni”. Con tutti i problemi che ci sono - han detto in sostanza i primi lettori che hanno scritto sulla mail dell'Ecocittadino on line - cosa ti vai a impegolare con Internet sui treni. Uno mi ha anche sgridato perché voglio usare il telefonino più della durata della sua batteria. Ammetto che la disponibilità di prese elettriche e la copertura telefonica (per Internet) dei treni non è un'emergenza nazionale. Ma insisto: il progresso sostenibile si vede dai dettagli. Per esempio, su un argomento diverso ma vicino: andate in spiaggia col giornale e poi? Vi propongono di buttarlo in un cestino che differenzia la carta e la porta al macero?