LETTI PER VOI - La battaglia di Acerra
E scade il termine per adeguare il Cdr da La Nuova Ecologia. I tumori provocati dai rifiuti tossici da Repubblica
01 September, 2004
Mentre divampano le polemiche per la realizzazione dell'inceneritore nel Napoletano, un'altra crisi è all'orizzonte. Tra 10 giorni scade la proroga concessa dalla magistratura alla Fibe per l'adeguamento degli impianti di Cdr sotto minaccia di sequestro La Campania dei rifiuti continua a far parlare di sé. Ancora scontri,feriti e polemiche. La marcia di protesta di domenica scorsa da parte dei cittadini di Acerra per bloccare il cantiere del termovalorizzatore è degenerata con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con oltre 60 persone costrette a farsi medicare. I lavori della realizzazione del termovalorizzatore erano iniziati con un blitz, il 17 agosto, tra le proteste del sindaco di Acerra e dei cittadini. L’operazione era nell’aria, visto che appena quattro giorni prima, il 13 agosto era stata emanata l’ordinanza di Protezione Civile firmata da Berlusconi per l’immediato inizio dei lavori. L’ordinanza impone al ministero dell’Ambiente di realizzare, entro 45 giorni, un aggiornamento della valutazione di impatto ambientale già effettuata, in relazione all’accertamento della compatibilità dell’impianto sia con i limiti previsti dalla vigente normativa comunitaria che, in particolare, con altre situazioni, interventi e opere che nel frattempo hanno interessato il territorio di Acerra. Inoltre, l’ordinanza prevede la realizzazione di un osservatorio che assicuri ampia e costante informazione sull’esito della valutazione di impatto ambientale e su tutte le altre iniziative che verranno realizzate. «Non stiamo costruendo una centrale atomica – ha dichiarato Corrado Catenacci, commissario emergenza rifiuti - abbiamo dato delle garanzie. Sarà aggiornata la valutazione di impatto ambientale e ci fermeremo se i risultati di questo studio dovessero essere negativi. Io sto facendo il mio lavoro, non possiamo permetterci di perdere altro tempo, rischiamo lo scacco matto». Quello di Acerra è il primo dei tre termovalorizzatori previsti in Campania. A breve partiranno i lavori per gli altri due: uno nel Salernitano e l’altro a Santa Maria la Fossa, nel Casertano. Sono strutture indispensabili per chiudere il ciclo integrato dei rifiuti e traghettare la regione fuori da una lunghissima e dolorosa emergenza. Ma mentre i cittadini di Acerra continuano il presidio davanti ai cantieri del termovalorizzatore, ecco che all’orizzonte si prospetta una nuova emergenza. Tra dieci giorni scade la proroga concessa dalla magistratura alla Fibe per l’adeguamento degli impianti di Cdr sotto minaccia di sequestro. Dieci giorni per adeguare i Cdr a quel contratto che la Fibe ha sottoscritto con gli abitanti della Campania. In caso contrario si passerà la mano ai consorzi di bacino. Un’ipotesi, quest’ultima, ancora da definire nei dettagli. Ma alla struttura commissariale di una cosa sono certi: la Fibe non può e non deve continuare a produrre ecoballe di scarsa qualità come ha fatto sin ora. 1 settembre 2004 Peppe Ruggiero