Arriva il secondo inceneritore
IERI VERTICE IN PROVINCIA. PER L’IMPIANTO DEL GERBIDO LA STRADA E’ ORMAI IN DISCESA
01 September, 2004
Dovrà servire la zona Nord, si cerca il sito Alessandro Mondo Via libera alle comparazioni per individuare la sede del secondo inceneritore, quello che servirà la zona Nord della Provincia. Semaforo verde al primo impianto, ormai domiciliato al Gerbido. «Da ottobre - precisa Marco Calgaro, vicesindaco di Torino - Trm sarà messa in condizione di progettarne la costruzione al confine fra Torino e Beinasco». Bilancio promettente, quello che ha concluso il vertice svoltosi a Palazzo Cisterna in un clima definito «di massima responsabilità e collaborazione». Presenti, oltre al presidente Saitta e a Calgaro, l’assessore Paolo Peveraro (Bilancio), i sindaci di Pinerolo, Chieri, Moncalieri, Rivoli, Avigliana, Settimo, Ciriè, Rivarolo, Ivrea. E soprattutto, i rappresentanti dei Consorzi di bacino: compresi quelli dell’area Nord. Sul tavolo la bozza del protocollo d’intesa presumibilmente ratificata a fine mese: il tempo di permettere ai Consorzi di presentare eventuali osservazioni. Ma il dado, anzi i dadi, si direbbero tratti, con un’accelerazione che ha sorpreso molti degli addetti ai lavori. La prima novità la riassume Antonio Saitta: «I Consorzi dell’area Nord, insieme alla Provincia, sono pronti ad avviare le procedure per individuare il sito del secondo inceneritore, attivando le comparazioni fra le zone interessate». E veniamo al primo impianto, il più controverso. Accreditata la sede del Gerbido, il prossimo passo sarà la modifica dell’assetto societario di Trm. Spiega Peveraro: «In una delle prossime giunte, o il 7 o il 14, Palazzo civico delibererà di acquisire la partecipazione di Amiat in Trm adeguandosi alla legge che vincola l’affidamento della gestione degli impianti al controllo pubblico delle società interessate». La cifra versata all’Amiat supererà i 3 milioni di euro. L’operazione, sottoposta al Consiglio comunale, aprirà nuovi scenari: Torino si impegna a cedere parte delle azioni incamerate ai Consorzi di bacino. Il che presuppone da parte loro un considerevole esborso finanziario. Per questo, aggiunge Saitta, la Provincia è disposta a modificare lo statuto di Trm di modo che tutti i Consorzi abbiano voce in capitolo: anche quelli che potranno acquisire una piccola quota di azioni. Garanzie sulle compensazioni economiche legate all’inceneritore, estese ai Comuni in un raggio di due chilometri dall’impianto, ed impegno dei Consorzi a rimboccarsi le maniche per raggiungere il 50% della raccolta differenziata sul territorio indicando alla Provincia modi, tempi e risorse. Da ricordare l’istituzione di una «Commissione di alta vigilanza» sulle emissioni dell’inceneritore e sui rifiuti in ingresso. Ai primi punti anche la rilocalizzazione della «Servizi Industriali», sollecitata alla Regione dai sottoscrittori del protocollo. Il senso è quello di un percorso ormai avviato che, salvo sorprese, entro fine settembre porterà alla firma del documento.