Sull'inceneritore i Comuni rilanciano
DODICI PAGINE DI OSSERVAZIONI DEL CONSORZIO TORINO SUD: «ALTRIMENTI NON FIRMIANO L'INTESA»
07 September, 2004
«Va bene il Gerbido, ma ora vogliamo essere ascoltati» Giuseppe Legato «Va bene, abbiamo dato la nostra disponibilità al Gerbido, ma adesso ci devono stare a sentire, perché non intendiamo più cedere un metro sulle scelte conseguenti». Giuseppe Massimino, presidente del consorzio che raggruppa 14 comuni della cintura sud di Torino, ha presentato in Provincia le controdeduzioni allo studio di Rtm sulla scelta del sito dell'inceneritore. Un'altra battaglia? «Assolutamente no, ma la Provincia non può non tener conto delle nostre osservazioni, altrimenti non firmeremo il protocollo d'intesa» (l'incontro con gli altri consorzi è previsto per la prossima settimana). Posizioni forti controfirmate dal sindaco di Moncalieri Lorenzo Bonardi, presidente dell'assemblea dei primi cittadini del Covar che in definitiva chiedono attenzione e rispetto degli accordi sulla Servizi industriali: «I lavori al Gerbido non partono se, contemporaneamente non si muove qualcosa sulla Servizi e poi chiediamo la costituzione di una commissione tecnica che valuti se accogliere o no le nostre controdeduzioni e informi i consorzi sulle diverse fasi della realizzazione dell'inceneritore». Questi sono solo i primi punti di una lista di osservazioni lunga 12 pagine e consegnata venerdì scorso: «Intanto l'impianto di pretrattamento deve essere realizzato distante dal Gerbido. Se fosse costruito all'interno - spiega Massimino - comporterebbe l'arrivo di troppi rifiuti indifferenziati nell'impianto con conseguenze negative sull'emissione di odori e sulla viabilità». Punto, a capo e altra considerazione: «Vogliamo sicurezze sulle tecnologie che saranno impiegate. I sistemi a griglia richiedono sforzi tecnologici ed economici notevoli, mentre un sistema a letto fluido può essere facilmente implementato e garantire livelli di prestazioni emissivi maggiori». Il discorso è collegato anche ai sistemi di abbattimento dei fumi sui quali il Covar chiede garanzie: «Hanno individuato nel "sistema ad umido" la scelta ideale. Non siamo d'accordo. La tipologia SCR (riduzione selettiva catalitica) necessita di investimenti più onerosi, ma garantisce maggiore tutela per gli abitati circostanti». Posizioni garantiste ma ferme che rischiano di dare il via a una lunga sequela di azioni legali: «Se non ci ascoltano - conclude Massimino - ci rivolgeremo al Tar». E' passato più di un mese dall'ufficializzazione della scelta sul Gerbido, ma le posizioni da Torino sud non sembrano essersi ammorbidite di molto.