Arriva il mago delle fontane
In piazza Vittorio via libera ai «getti» di Buren
08 September, 2004
TERMINATI I LAVORI DEL PARCHEGGIO, IL COMUNE REALIZZERÀ LA QUINTA A GEOMETRIA VARIABILE Emanuela Minucci Una quinta d'acqua che danza sulla musica del traffico ovattato dal parcheggio sotterraneo. Una firma di spruzzi e luce a geometria variabile studiata dal mago delle fontane e delle installazioni luminose: il francese Daniel Buren che per Torino ha già realizzato il neon «Tappeto volante» della collezione «Luci d'Artista». Il Comune ha deciso: sopra alle esedre di piazza Vittorio che ospiteranno l'autorimessa sotterranea arriverà il tocco gentile della quinta d'acqua. Un sipario liquido che, come in un cartone animato di Walt Disney, si impenna all'improvviso, poi scende sino a diventare laghetto dove si specchiano le facciate dei palazzi del Castellamonte e, d'estate, può trasformarsi in piacevole bruma «brumisateur naturel» come si legge sulla nota inviata dallo studio di Lione di Daniel Buren. «L'installazione di carattere permanente - ha spiegato ieri l'assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero al termine della giunta comunale - sarà anche un utile stratagemma per evitare il parcheggio selvaggio durante le ore serali. In ogni caso i getti d'acqua saranno sempre disattivabili per permettere di ospitare eventi di grande partecipazione». Poco prima di agosto l'assessore, dopo aver ottenuto il via libera della Sovrintendenza alla realizzazione dell'intervento, è andata di persona a presentare l'opera ai residenti e ai commercianti della piazza. La maggioranza si è dichiarata d'accordo. Ad un patto, però: «che si tratti di un lavoro fatto a regola d'arte». Sul fronte opposto di questa condivisione, i puristi: coloro che vorrebbero vedere la piazza pulita, e magari anche priva del viale centrale riservato alle auto. «Una cosa è certa - dichiarava ieri Giovanni Rolla, residente in una via adiacente - qualche consistente passo avanti l'abbiamo fatto da quando in questa piazza c'erano le giostre o, ancor peggio le finte collinette degli Anni Settanta, o ancora la distesa di lamiere impolverate. Le fontane di Buren? Mi sembrano un intervento discreto ed elegante. All'occorrenza poi, potranno pure scomparire del tutto, non mi sembra che si possa definire in alcun modo un intervento invasivo». Come anticipato dall'assessore Sestero, poi, queste quinte d'acqua «avranno anche il pregio di migliorare la prospettiva della Gran Madre la quale, se osservata dalla fine di via Po, appare un po' troppo piccola per il palcoscenico di piazza Vittorio. Sarà come se si restringesse la visuale «con una cornice d'acqua, appunto, la più leggera possibile». Quando saranno ultimate le fontane? «Intanto bisogna cominciare a scavare sul serio per realizzare il parcheggio sotterraneo che sarà senz' altro pronto entro la fine del 2005 - continua l'assessore - a questo scopo stiamo già lavorando per spostare tutti i sottoservizi. E fra poche settimane il lavoro delle ruspe entrerà nel vivo».