Auto non catalitiche, così il blocco
Il Comune: avanti anche senza la Provincia
10 September, 2004
Emanuela Minucci Scatta il conto alla rovescia per i 175 mila titolari di auto non catalitiche: fra poche settimane - la data certa verrà comunicata nel giro di qualche giorno - con il loro vecchio mezzo inquinante non potranno più circolare, per cinque giorni la settimana in una corposa fetta del centro città. A decidere le modalità del blocco, sarà, con ogni probabilità, la giunta di martedì prossimo, 14 settembre. L'orario del divieto andrà dalle 7,30 alle 18,30 da lunedì al venerdì. L'area del blocco? I confini saranno più o meno quelli della Ztl allargata (spazio urbano leggermente più piccolo di quello in cui si svolgevano le domeniche ecologiche): corso Vittorio Emanuele, corso Matteotti, corso Cairoli, lungo Po Cadorna, corso San Maurizio, corso Regina Margherita, corso Valdocco, corso Palestro. Libera circolazione in qualche «enclave» come piazza Vittorio, l'area dietro Palazzo Nuovo, e piazza Carlo Felice, per consentire l'accesso ai grandi parcheggi sotterranei esistenti e futuri. Non avrà quindi nessuna conseguenza pratica, almeno sugli automobilisti torinesi, la mancata condivisione del provvedimento da parte della Provincia (che ritiene il divieto di cinque giorni «eccessivo»). «Noi andremo all'incontro con i rappresentanti di Palazzo Cisterna - ha dichiarato ieri l'assessore alla Mobilità Maria Grazia Sestero - previsto per il 15 settembre, per illustrare un provvedimento già deciso: per cinque giorni la settimana stop alle non catalitiche nella zona centrale. La discussione resta aperta sul resto della città, ma sul centro saremo irremovibili. Martedì porteremo la delibera in giunta e, dopo aver sistemato una nuova segnaletica e opportunamente comunicato ai cittadini la novità, renderemo esecutivo il provvedimento». E ha concluso: «Ci auguriamo che le sofferenze di chi dovrà rinunciare a utilizzare un'auto inquinante saranno compensate da una nuova consapevolezza: quella legata ai vantaggi del miglioramento dell'aria e la riduzione dei "costi sociali" dell' inquinamento». Naturalmente il divieto non avrà valore per chi risiede in centro, all'interno dell'area interessata dal blocco.