Piste ciclabili il futuro è in discesa
Pronto il progetto
06 November, 2003
La Torino dei ciclisti guadagna terreno, riservando ai fedelissimi delle due ruote nuovi percorsi protetti: dai 77 chilometri di piste esistenti ad una rete di 360 (290 chilometri per la viabilità, 71 nei parchi). E’ questa la sintesi del nuovo «piano esecutivo degli itinerari ciclabili», presentato dall’assessore Sestero alle Commissioni Viabilità e Ambiente. Il senso è quello di una svolta che si spera venga seguita da altre. La prima fase dei lavori, in attesa del via libera definitivo da parte della giunta comunale, prevede opere per un milione di euro sui corsi Montecucco, Montegrappa, Matteotti, lungo Dora Firenze, Vittorio Emanuele II, Duca degli Abruzzi. I tempi sono già definiti. La conclusione dei lavori è prevista per il 2011, data ipotizzata per il completamento dei grandi interventi urbanistici che stanno cambiando il volto di Torino. Né si può dire che la tempistica sia casuale, anzi: il nuovo piano prevede infatti un graduale amalgama delle nuove piste ciclabili con la trasformazione viaria cittadina, scongiurando pericolose invasioni di campo di cui farebbero le spese sempre e comunque i ciclisti. Tra gli altri interventi in agenda, va ricordata la nuova pista sulla Dora (sponda destra corso Umbria-corso Potenza). Previste entro il 2005 quella di 600 metri a Stura (tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare) ed un’altra di 1200 metri al Parco delle Vallette. Va da sè che attrezzare la città per consentire gli spostamenti in sicurezza dei ciclisti ha i suoi costi. Costi salati: le spese ammontano a 5 milioni di euro per il trienno 2004-2006, a fronte di un investimento complessivo stimato tra 20 e 25 milioni. «In assenza di fondi nazionali e regionali, si tratta di costi che sono interamente a carico della città», ha tenuto a precisare la Sestero. In quest’ottica va interpretata anche la decisione di rinunciare ad una campagna pubblicitaria: «Ci sarebbe piaciuto investire in questo senso - ha concluso l’assessore -, ma in tempi di austerity è indispensabile limitare le spese». Poco male, commenteranno i ciclisti torinesi senza troppi rimpianti: quello che conta sono le nuove piste in diritttura di arrivo.