"Strade belle e sicure", il progetto della Coop Terzo Tempo
Mira ad individuare insieme ai ragazzi e agli insegnanti i percorsi sicuri casa-scuola.
20 September, 2004
I presupposti sui quali si fonda il progetto sono i seguenti: 1.in Italia (e in Piemonte) una grande parte della popolazione vive in città e paesi che non godono certamente di un buono stato per quel che concerne l’ambiente e la qualità della vita urbana; 2.nelle città il traffico e la viabilità sono tra i fattori che più incidono sulla qualità della vita urbana, poiché condizionano l’ambiente – inquinamento atmosferico e acustico, la sicurezza, l’incidentalità -, e anche la gradevolezza del paesaggio urbano. Da queste due considerazioni derivano l’urgenza di affrontare questi temi nella scuola e la necessità di programmare quindi un possibile percorso per insegnanti ed allievi, tanto nella scuola dell’obbligo quanto nella scuola superiore, per informare, ma anche per indurre comportamenti consapevoli e corretti che contribuiscano ad atteggiamenti più responsabili nei confronti dell’ambiente. Il progetto si pone obiettivi a breve, medio e lungo termine. Gli obbiettivi a breve termine sono una più estesa sensibilizzazione a questi temi (ambiente e sicurezza) e una maggiore capacità di leggere lo spazio urbano non solo relativamente alle emergenze di valore architettonico ma anche relativamente agli spazi che formano il paesaggio della viabilità, di norma poco indagati perché poco significativi. Continuando ed estendendo l’opera di informazione e sensibilizzazione, l’ obbiettivo a medio termine che viene posto è intervenire su alcuni comportamenti, quali la modalità nel raggiungere la scuola da parte di allievi e insegnanti. L’obbiettivo ambizioso che si pone a lungo termine è incidere sul modello di vita per ciò che concerne la mobilità, mettendo in evidenza come il problema degli spostamenti in città deve cercare e trovare soluzioni più compatibili con la sostenibilità. L'attività proposta nelle scuole elementari si è articolata in 8 incontri (12 ore): 1. Cos'è un rischio in generale? Cos'è un rischio nella strada? I bambini disegnano scenari di rischio nelle strade e commentano: tavola con la gerarchia del rischio e individuazione di " indicatori" del rischio nelle strade. 2. Drammatizzazione di situazioni di rischio: per ri-conoscere le situazioni di rischio nella strada 3. Sopralluogo con i bambini dei luoghi indicati come maggiormente a rischio 4. La pagella delle situazioni e la mappa del rischio: punti e aree nere 5. Come si può togliere il rischio? Esame di interventi emblematici relativi alle zone 30 o alla moderazione del traffico per aumentare la sicurezza dell'utenza debole 6. I bambini propongono soluzioni per i diversi contesti e disegnano le soluzioni 7. Il plastico con gli interventi 8. Confronto:con i vigili,con i genitori, i nonni,con l'amministrazione Silvana Ranzato Cooperativa Terzo Tempo “Quante multe sono state fatte perché non si rispettano le strisce pedonali?” Dialogare, scambiarsi esperienze e stabilire nuove relazioni rappresenta il primo passo per mettersi in rete, per lavorare assieme. Conoscere il lavoro fatto da altri e scambiarsi i saperi garantisce un aggiornamento continuo e una crescita professionale. Le scuolerappresentano il veicolo principale per far emergere all’interno della società nuovi atteggiamenti e modelli comportamentali più sostenibili. Da questo punto di vista la scuola diventa un attore culturale attivo perché interagisce con il territorio contribuendo a trasformare e migliorare gli stili di vita. Mi occupo da anni di mobilità e traffico e oggi presento un progetto che si chiama “strade belle e sicure”. La buona pratica che cerchiamo di realizzare, pur tra enormi difficoltà, è quella di incentivare i bambini ad andare a scuola a piedi e di scoraggiare l’uso dell’automobile da parte delle famiglie. Molto lavoro resta da fare, non solo per rendere le strade “belle e sicure”, ma per cambiare la cultura della mobilità ancora troppo incentrata sulle esigenze dell’automobilista. Gli interventi sulla mobilità vengono realizzati per rendere il traffico più scorrevole senza alcuna attenzione per le esigenze dei pedoni. Vorrei sapere quante multe sono state fatte perché non si rispettano le strisce pedonali, mentre la macchina in doppia fila viene multata, non perché rappresenta un pericolo per i ciclisti, me perché intralcia il traffico e la mobilità automobilistica.