Caldo killer, i morti sono 7.659
Il ministro Sirchia:
07 November, 2003
MARIO REGGIO ROMA - Circa ottomila morti in più, 7.659 per la precisione, tra gli anziani over 65, a causa del caldo. È il drammatico bilancio finale dell´indagine svolta dall´Istituto Superiore di Sanità dopo l´ondata di calura che ha mietuto vittime a migliaia la scorsa estate. Ma c´è una novità, rispetto al primo resoconto, limitato però al 15 agosto, presentato lo scorso 11 settembre. Nella fase l´ecatombe di anziani si era concentrata nelle grandi città del Nordovest: Milano, Torino e Genova. A partire dal Ferragosto i decessi sono cresciuti in maniera esponenziale al Sud, con un picco di aumento del 137 per cento a Bari. «Potrebbe aver contribuito a questo incremento un fenomeno già osservato e riportato nella letteratura scientifica a proposito degli studi epidemiologici sulle conseguenze delle ondate di calore - commenta Donato Greco, direttore del Dipartimento di Epidemiologia dell´Istituto Superiore di Sanità e coordinatore della ricerca - nelle città che hanno un clima abitualmente caldo, come i nostri agglomerati urbani del Sud, gli effetti maggiori si osservano dopo una prolungata esposizione ad alte temperature. Anche in Italia si è verificato lo stesso andamento registrato in Francia, dove però i decessi sono stati di gran lunga superiori. Questo non vuol dire che dobbiamo sottovalutare gli effetti del caldo sulle fasce di persone a rischio. Anzi. Già da ora dobbiamo prepararci ad affrontare l´immancabile ondata di caldo della prossima estate». Cosa si sta facendo per evitare una seconda estate segnata, oltre che da migliaia di decessi, dal panico e dalle polemiche? Il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che era stato molto duro con i Comuni e le Asl, sembra ora più tranquillo. «Il dato ufficiale e definitivo francese è stato reso pubblico la scorsa settimana e parla di 13 mila 804 decessi di persone anziane e quindi a rischio. In Italia il bilancio definitivo è di 7 mila 659 morti, quasi tutti concentrati nella fascia di persone con più di 75 anni - afferma - e per evitare che il dramma si possa ripetere, la scorsa settimana mi sono incontrato con i responsabili dell´assistenza sociale delle grandi città e i direttori delle Aziende sanitarie locali. Devo dire che hanno fatto un buon lavoro». Ma come si organizzeranno per affrontare l´emergenza estiva? «Abbiamo concordato alcuni provvedimenti importanti - dice ancora Sirchia - In primo luogo uno stretto collegamento con i Servizi di previsione Meteo che sono in grado di anticipare un aumento delle temperature con tre giorni d´anticipo, poi una mappatura territoriale degli anziani molto fragili e socialmente a rischio, insomma sapere con esattezza dove vivono e quanti sono. Ma non basta. Una volta che si hanno le idee chiare serve un servizio di vigilanza attiva, in grado d´intervenire con tempestività. A questo punto ogni Comune potrà stabilire le forme d´intervento. Ma una volta individuata la situazione a rischio, l´anziano nelle ore diurne potrà essere trasferito. Negli Usa, ad esempio, li portano in supermercati dotati di aria condizionata, ma io preferisco un altro tipo d´intervento». Quale? «Quello che è stato messo a punto dal Comune di Milano che prevede venti postazioni nel territorio - conclude il ministro - venti case di riposo in grado di ospitare gli anziani nel centro diurno e attivare le cure per evitare che la situazione precipiti. Solo così, la prossima estate, saremo in grado di evitare l´insostenibile ondata di decessi che si è verificata quest´anno».