Smog alle stelle, niente blocchi
La concentrazione di polveri sottili continua a preoccupare, ma il piano anti inquinamento scatterà il mese prossimo
11 October, 2004
Settimo giorno oltre i limiti. La Regione: allarmismo inutile A peggiorare la situazione un´alta pressione fuori stagione STEFANO ROSSI Siete pronti per la vostra dose quotidiana di terrore in polvere? Ecco un incipit che il presidente della Regione, Roberto Formigoni, definirebbe «allarmistico». Sì, perché ieri il governatore ha dichiarato che, a proposito delle polveri sottili, «qualcuno ha voluto diffondere dell´allarmismo, del tutto ingiustificato». Sarà, ma intanto con venerdì scorso, 8 ottobre, ultimo dato reso disponibile dall´Arpa, Agenzia regionale per l´ambiente, sono sei i giorni di sforamento del Pm10 a Milano. Restando ai valori delle centraline cittadine di Juvara e Verziere, in questi sei giorni sono state registrate concentrazioni poco sotto i 100 microgrammi, il doppio della soglia consentita. Contro Formigoni e il sindaco Albertini, il Codacons ha presentato un esposto in procura. L´Arpa e l´assessore regionale all´Ambiente, Franco Nicoli Cristiani, buttano acqua sul fuoco, confidando in un peggioramento del clima da oggi, con correnti di aria fresca provenienti da nord ovest. Formigoni ha colto l´occasione per dire, ieri, «che i valori nella zona critica omogenea (Milano, Como e Sempione, ndr) sono scesi al di sotto della soglia dei 50 microgrammi, anche se Milano è ancora leggermente al di sopra». E per la settimana appena trascorsa, «non c´è mai stato motivo di allarme». In realtà, la Regione è spiazzata perché per ottobre non ha previsto alcuna misura. La delibera con i provvedimenti antinquinamento deve essere approvata la settimana prossima e le opposizioni insorgono. Marco Cipriano, Ds: «Occorre tornare al blocco del traffico dopo un certo numero di giorni di sforamento. Per il trasporto ecocompatibile, Formigoni non ha fatto nulla, l´unica auto all´idrogeno in circolazione è la sua». Carlo Monguzzi, Verde: «La Regione prevede da novembre 5 ore di stop al giorno per i veicoli non catalizzati e solo due domeniche certe di blocco del traffico. È poco, purtroppo il meteo non obbedisce alle conferenze stampa di Formigoni». L´impasse del Pirellone si spiega con una «permanenza di alta pressione sulle Azzorre e sul Mediterraneo, anomala per la durata e il periodo dell´anno», come spiega Sergio Borghi, direttore dell´Osservatorio Milano Duomo. Ecco perché l´aria ristagna densa di polveri e asciugata dalla siccità, malgrado ottobre sia (con maggio) il mese più piovoso dell´anno. Però la Regione non può essere assolta: «Questo fenomeno - riprende il meteorologo - non è stato raro negli anni passati, il 3 ottobre 1991 registrammo 29,1 gradi». L´alta pressione ci sfavorisce anche per un altro motivo. Si è scoperto che se una parte del Pm10 è primaria, da scarico delle auto più polveri (e questo si sapeva), una quota significativa è secondaria, generata da reazioni fotochimiche in atmosfera. Di qui la persistenza, e il fatto che spegnere i motori (come per l´ozono) potrebbe non dare benefici immediati. Si dovrebbero, a questo punto, misurare in continuo i componenti separati del Pm10 - nitrati, solfati, benzopirene e tanto altro ancora - per comprendere meglio il comportamento di un inquinante molto complesso e non ancora perfettamente conosciuto. Un guaio, visto che mentre La Ue vuole abbassare la media annuale consentita a 20 microgrammi, 19 dei 25 Paesi dell´Unione, Italia compresa (44-46) già non rispettano il limite attuale di 40.