Inceneritore questo sconosciuto.
E' uno dei dati del sondaggio sugli italiani e i rifiuti
18 October, 2004
RIFIUTI: SONDAGGIO, 31% ITALIANI APRE A INCENERITORI/ANSA NUOVA ENERGIA, SU IMMONDIZIA DISINTERESSE E POCA CONOSCENZA (ANSA) - ROMA, 18 OTT - I termovalorizzatori e gli italiani due mondi ancora lontani, soprattutto al sud. Anche se il 31% è possibilista, il 28% non li vuole sotto casa e il 41% non si pronuncia. Solo il 3% conosce qualche impianto, è poca la fiducia nei controlli (meno del 28%) e i giovani (52%) temono per la salute. Poca la dimestichezza degli italiani anche con tutto l'universo rifiuti: non sanno quanta immondizia producono, dove va a finire. Lo rivela un sondaggio condotto dalla rivista Nuova Energia, il periodico dello sviluppo sostenibile, tra luglio e ottobre 2004. La maggioranza degli intervistati sottostima il volume di rifiuti e il 46% pensa di produrre meno dei 450kg pro-capite l' anno realmente mandati al cassonetto; il 45% si disinteressa di dove va a finire la propria immondizia, con un picco del 52% al sud; l'83% ignora che molti rifiuti nazionali per essere smaltiti viaggiano per centinaia di chilometri. Quasi un plebiscito a favore della raccolta differenziata con il 92% di sì. Solo il 7% è disposto a pagare di più per mandare i propri rifiuti in un'altra regione. Buio totale invece rispetto al Cdr (combustibile da rifiuti) sconosciuti dall'85% degli italiani (le recenti proteste al sud ne hanno aumentato la conoscenza). La discarica, per il 60% preoccupa più del termovalorizzatore mentre il 31,2% li pone sullo stesso piano. In particolare i termovalorizzatori, protagonisti di una scatenata protesta ad Acerra, dove ne è previsto uno, rappresentano una realtà sulla quale la nazione non prende una posizione netta. Solo 31 su 100 apre un piccolo spiraglio alla possibilità di avere un termovalorizzatore nella propria città o nel quartiere; no deciso dal 28% degli intervistati mentre ben il 41% non si pronuncia. Man mano che ci si sposta verso Sud calano i sì e crescono i contrari. Solo tre italiani su 100, inoltre, secondo il sondaggio condotto su 727 intervistati, ha dichiarato di conoscere qualche impianto. Al sud impianti sconosciuti per il 73%, record dei sì nel nord-est con il 39%. Veramente poca è la fiducia sui controlli delle emissioni: il 72% ha detto di non fidarsi o ha preferito non pronunciarsi, al sud la percentuale sale al 79%. Sui rischi per la salute, sono i giovani ad essere più preoccupati: il 52% teme che le emissioni siano dannose "mentre sopra i 35 anni - riferisce la Nuova Energia - tra le 429 persone sentite, Acerra compresa, nessuna ha dichiarato apertamente i suoi timori". A livello nazionale, la maggior parte degli italiani non considera a priori dannose le emissioni. Solo il 21% propende per il sì netto (con punte del 26 per cento al Sud). L'atteggiamento più ricorrente è stato quello di non pronunciarsi. I 'non so' sono stati il 52% delle risposte mentre a non temere effetti dannosi dalle emissioni è stato il 26 per cento con un sorprendente picco del 62% nella fascia tra i 35 e i 54 anni. Alla domanda sulla necessità comunque che parte dei rifiuti raccolti vengano trattati nei termovalorizzatori, il 30% non si pronuncia mentre solo il 5% nega a priori la necessità di questi impianti. "Ben il 65% - rileva Nuova Energia - risponde, invece, affermativamente. Anche nel sud solo il 6% degli interpellati dichiara di ritenere inutile a priori la soluzione del termovalozzatore. Si nota un leggero incremento delle risposte negative al crescere dell'età, ma i valori sono molto contenuti". E sulla raccolta differenziata, solo il 4% dà la risposta giusta per la quota ideale del 40%, percentuale che sale al 36% nel nord-ovest del Paese. Per il 3% il valore ottimale è del 10% (meno dell'1% al centro Italia) mentre il 55% (63% nel nord-est) sovrastima la quota indicando l'80% di rifiuti che potrebbero essere effettivamente riciclati. Infine, oltre le più rosee aspettative la conoscenza sul fatto che dalla combustione di rifiuti si possa produrre energia: l'88% degli intervistati da Nuova Energia ha detto di esserne a conoscenza. (ANSA).