Respirare in città è come fumare....
Una ricerca nazionale di un centro di ricerche di Sesto san Giovanni
19 October, 2004
Girare per le città equivale a fumare Altro che fumo passivo. Secondo uno studio del dipartimento di Medicina del Lavoro dell'Ospedale Civile di Sesto S.Giovanni andare per un giorno a spasso per Milano, Palermo o Trieste equivale, senza saperlo, a fumare fino a 15 sigarette. Tra le 9 e le 11 sigarette si inalano a Napoli mentre è in giro per Firenze, Genova, Torino e Verona l'inquinamento fa respirare l'equivalente di 7-8 sigarette. Meglio a Roma che si ferma a quota 5-6 'bionde'. Esattamente la stessa media valida per Catania, Foggia e Livorno. Chiudono la classifica Bari, Bologna, Brescia, Parma, Taranto, Padova e Venezia con 4-5 sigarette al giorno. I dati sono stati elaborati, come detto, dal dipartimento di Medicina del Lavoro dell'Ospedale Civile di Sesto S.Giovanni (che ha già elaborato per Milano uno studio simile per conto della regione Lombardia) e sono stati diffusi a Parma nell'ambito di un convegno sul contributo della ricerca italiana per lo sviluppo sostenibile e le terapie ecocompatibili, organizzato dall' ateneo con il patrocinio dei ministeri dell' Ambiente e delle Attività Produttive, e di Farmindustria. Il nuovo studio elaborato dal Dipartimento diretto dal prof. Piermario Biava, si è basato sulle concentrazioni di benzene pubblicate dal Ministero dell'Ambiente sul suo sito internet. I dati si riferiscono alle rilevazioni del 2000, ma secondo gli estensori della ricerca sono ugualmente indicative del fenomeno. I numeri sono da maneggiare con cautela, perché potrebbero essere falsati da una serie di parametri imprevedibili come il numero di stazioni sulle quali sono state calcolate le medie o l'equiparabilità dei metodi di valutazione, ma nello stesso tempo c'è da osservare che questo inquinamento colpisce in maniera indistinta, bambini, anziani ed ammalati che magari non hanno mai fumato una sigaretta. Inoltre i dati sui quali si è basata l'elaborazione potrebbero contenere una sottostima delle concentrazioni anche se il benzene è stato misurato in genere mediante analizzatore automatico in grado di dare un dato orario di concentrazione e attraverso campagne periodiche di indagine usando campionatori passivi. Il dato che si ottiene dalle campagne di monitoraggio - precisa ancora il ministero - permette di analizzare la concentrazione di benzene in un orizzonte spaziale molto più ampio e non limitato solo all'area di interesse dello strumento fisso. Il convegno di Parma è stata anche l'occasione per discutere dell' aumento delle malattie dell'apparato respiratorio come la Broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) e l'asma che hanno fra le cause il fumo e l'inquinamento. In Italia, secondo dati che risalgono al 2000, sono stati registrati oltre 17 mila decessi per Bpco, pari al 47% dei decessi per malattie respiratorie (37.782). Parlando invece di terapie ecocompatibili, al convegno è stata anche presentata una tecnologia di una azienda farmaceutica italiana che facilita l'assimilazione dei farmaci negli spray medicinali senza fare uso di propellenti considerati inquinanti per l'ambiente (i cosiddetti Cfc), messi al bando dalla Ue a partire dal 2005.