«Bormio non è certo più inquinata di Milano»
I dati degli ultimi cinque anni elaborati dall'Arpa dicono che il centro dell'Alta Valle è il più pulito della provincia Belis: «I campionamenti fatti sulla strada da Legambiente sono corretti, ma hanno una rappresentatività limitata»
22 October, 2004
Nessun dubbio sulla validità scientifica dei dati raccolti dalla \"Carovana delle Alpi\" quest\'estate a Bormio, qualcuno invece sulla scelta metodologica dell\'analisi e sulla sua contestualizzazione. I numeri resi noti nei giorni scorsi da Legambiente sulla concentrazione di tre grandi inquinanti (benzene, biossido di azoto e ozono) nell\'aria alpina che dipingono la località di villeggiatura dell\'Alta Valtellina come la regina dello smog - addirittura più inquinata di Milano - fanno storcere il naso ai responsabili dell\'Agenzia regionale per l\'ambiente (Arpa) di Sondrio. Ed è proprio chi si occupa giornalmente di raccogliere ed analizzare dati sull\'inquinamento in provincia a voler fare chiarezza sulla situazione: «Dire che Bormio è più inquinata di Milano è senz\'altro una forzatura - sostiene senza tentennamenti Claudio Belis dell\'Arpa - come dimostrano i campionamenti effettuati nel corso degli ultimi cinque anni dalle nostre stazioni». Numeri da cui si evince che tra i centri monitorati in provincia, quello dell\'Alta valle è addirittura il più pulito, il che non significa - come qualche maligno potrebbe ipotizzare - che Sondrio piuttosto che Morbeno, Tirano o Chiavenna soffochino più del capoluogo lombardo. Eppure, nonostante la certezza che la fotografia scaturita dallo studio di Legambiente non renda giustizia alla verità, Belis non mette in alcun dubbio il valore della ricerca. «Sono certo che i dati sono corretti - spiega - il problema non sta nella loro scientificità, quanto piuttosto nel metodo di raccolta. Mi spiego. La \"Carovana\" ha scelto due luoghi differenti per rilevare gli inquinanti: uno nell\'area pedonale - i cui risultati sono perfettamente confrontabili con quelli medi annui in nostro possesso - e uno sulla strada da cui sono arrivati i dati allarmanti. E non poteva che essere così: è evidente che il traffico incide negativamente su questi rilevamenti, come è evidente che ad agosto le strade di Milano sono pressoché deserte. Però la rappresentatività dei rilievi su strada è limitata sia nel tempo - i picchi in genere sono di qualche ora - che nello spazio: basta spostarsi di una decina di metri per accorgersi che l\'incidenza dell\'inquinante cambia». Come dire che chi sta a Bormio, a meno che non sia incolonnato in automobile, non sta sulla strada a respirare i gas di scarico, ma aria sicuramente meno viziata. «L\'unico dato su cui non mi posso esprimere - sottolinea Belis nella sua abituale correttezza - è quello relativo al benzene di cui non possediamo rilevatori. Per quanto riguarda l\'ozono, la maggiore criticità di Bormio vista la sua altitudine, posso dire che a preoccupare è piuttosto la Bassa Valle e sugli altri inquinanti primari il problema non c\'è visto che i valori medi giornalieri non sono talmente rilevanti da far pensare a un\'emergenza». Il responsabile dei rilevamenti Arpa non vuole comunque mettere in dubbio la bontà del lavoro di Legambiente e l\'utilità del tenere alta l\'attenzione sui problemi ambientali soprattutto se, come nel caso del dossier della \"Carovana\", accompagnata da riflessioni e suggerimenti per il miglioramento della situazione. «Condivido totalmente ciò che dicono i responsabili di Legambiente sulla necessità di rivedere il sistema della mobilità, utilizzando mezzi alternativi all\'automobile - sottolinea Belis - e credo anche che sia importante sottolineare con forza che il traffico è un fattore di stress per la qualità dell\'aria. Soltanto che tutto ciò deve essere fatto all\'interno di certi contesti e senza accanirsi con Bormio». Monica Bortolotti