Inquinate, rumorose, pericolose: ecco le nostre città - da Il Sole 24 ore di
Grido d'allarme dal convegno del Mo.Ve. Piani di trasporti per le aree metropolitane.
22 October, 2004
di Nicoletta Cottone La pianificazione della mobilità passa attraverso il Piano dei trasporti urbani sostenibili e un singolo centro di gestione per risolvere i problemi di mobilità di un’area metropolitana. Sono gli strumenti che i Governi locali possono adottare per non fare morire di traffico le città con l’obiettivo di ridurre l’incremento dei volumi di traffico, la congestione, il rumore, l’inquinamento. E’ la ricetta del Mo.Ve., l’Osservatorio internazionale sulla mobilità sostenibile nelle aree metropolitane che ha aperto i lavori oggi pomeriggio a Venezia, organizzato dall’Aci, in collaborazione con la Fondazione Fia (Federazione internazionale dell’automobile) e l’università Bicocca di Milano. A confronto esperti e rappresentanti dei governi nazionali, regionali e metropolitani italiani ed europei per trovare soluzioni all’impatto negativo del trasporto urbano sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, sull’economia e sulla qualità della vita di chi vive e lavora nelle città europee. “C’è la necessità – dice Franco Lucchesi, presidente dell’Aci e del Mo.Ve. – di fare cultura della mobilità. La sfida è quella del recupero della qualità della vita e non vorrei, francamente, che diventasse salvaguardia della vita stessa”. Il grido d’allarme è forte: se non si interviene le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto stradale subiranno un aumento del 40% tra il 1990 e il 2010, contro la riduzione dell’8% richiesta dal trattato di Kyoto. I dati sono preoccupanti: nelle città europee 100 milioni di cittadini sono esposti a rumori di traffico oltre i 55 decibel, 40 milioni oltre i 65; sul fronte dell’inquinamento dell’aria il 97% dei cittadini sono esposti a livelli di PM oltre i limiti Ue, il 44% per l’ozono. Questo senza trascurare il fronte della sicurezza (un incidente su due è in aree urbane), il costo degli ingorghi (0,5% del Pil) e il rischio più elevato di contrarre malattie per la scarsa qualità dell’aria. Il Piano per il trasporto urbano sostenibile Il Piano, individuato dalla Commissione europea come strumento di pianificazione indispensabile, deve prendere in considerazione sia la mobilità delle persone, sia quella delle merci, deve essere incentrato sulla domanda e sull’offerta. Lo scopo è quello di guidare e prevenire le forme di sviluppo delle città, senza subirne i fenomeni di cambiamento. L’approccio deve combinare misure a lungo termine (come la pianificazione del territorio e la creazione di infrastrutture) e a breve (strumenti amministrativi, di comunicazione e di incentivazione). Secondo Mo.Ve. l’approccio, incentrato sulla domanda di mobilità dovrebbe concentrare l’attenzione su una porzione più ampia di territorio, senza limitarsi all’area urbana in senso stretto, creare un’Authority per sviluppare un sistema di trasporto sostenibile nel territorio, adottare schemi di mobility management per i nuovi utenti delle città, i city users (turisti, consumatori, uomini d’affari e operatori economici). La proposta di individuare forme di tassazione nel sistema dei trasporti dovrebbe trasformare i cittadini da contribuenti indistinti a utenti della mobilità, che sostengono i costi in funzione del livello di utilizzo dei servizi. L’uso delle nuove tecnologie Le tecnologie offrono sempre più strumenti per raccogliere dati sui flussi di mobilità urbana su base dinamica e fornire agli utenti della strada informazioni in tempo reale. “Se lo scopo della gestione del traffico – spiega il rapporto del Mo.Ve. – è di informare, orientare e, ove necessario, dirigere gli utenti verso un utilizzo più sicuro e più efficiente delle infrastrutture esistenti, l’ente pubblico necessita di informazioni sui flussi di traffico reale su tempi di percorrenza e velocità”. Oggi tramite la rete Gsm l’informazione anonima viene aggregata e migliorata per fornire informazioni storiche e in tempo reale su tempi di percorrenza e velocità e può essere usata per identificare i flussi di mobilità e i bisogni specifici degli utenti.