Caldo? A olio no, a gas sì.
Riscaldamento ai tempi di Kyoto e del caro-petrolio. La Lombardia vieta gli olii combustibili, ma continua a usare gasolio negli edifici pubblici. Uno sguardo ad altre città italiane
03 November, 2004
di Alessandra Mazzotta
Novembre 2004. La stagione autunno-inverno è arrivata e, tra i prezzi folli del carburante e le sacrosante misure per diminuire le emissioni dettate dal Protocollo di Kyoto, diventa più attuale per le amministrazioni la necessità di pianificare provvedimenti e comportamenti virtuosi in tema di riscaldamento. All’insegna del risparmio energetico (ed economico). Dal gasolio al metano, ecco come si scalderanno quest'inverno gli italiani.
Cominciamo dalla Lombardia, dove si è appena svolto l’ennesimo round tra i petrolieri e la Regione in tema di oli combustibili per il riscaldamento. Ko dei petrolieri, grazie al Tar che ha respinto il ricorso di Assopetroli contro la delibera regionale per lo stop agli oli pesanti destinati al riscaldamento in 115 comuni.
Palpabile la soddisfazione nelle parole di Ennio Rota, dirigente del settore Protezione Aria della Regione: “E’ stata decisiva la