Un sito per il secondo inceneritore
Scelta fra Eporediese, Alto Canavese e Ciriacese
12 November, 2004
Giampiero Maggio Dopo il Gerbido, l\'Eporediese o l\'Alto Canavese. Sarà costruito qui il secondo inceneritore della Provincia, destinato al trattamento e smaltimento rifiuti e che potrebbe servire, oltre alla zona nord di Torino, anche la Valle d\'Aosta e il Biellese. Nessun dubbio, anche se la questione è ancora in una fase di gestazione, che il bacino individuato sia il 17, quello in cui sono compresi i Comuni di Eporediese, Alto Canavese (le due zone, entro il primo gennaio 2005 saranno fuse all\'interno della stessa giurisdizione) e Ciriacese. Gli accordi non si definiranno certo in questi giorni. Per ora si stanno tracciando solo le indicazioni di base, quindi verrà avviato, come già accaduto per il Gerbido, lo studio sui siti potenziali e sul tipo di struttura da adottare. Se si tratterà di un termovalorizzatore in grado di produrre energia o di un impianto che utilizza il principio della gassazione o della fusione dei rifiuti ancora non si sa. Non ci sono dubbi, invece, su quale dovrà essere l\'area interessata. Tramonta, infatti, l\'ipotesi Volpiano, fino a poco tempo fa in pole position. E questo perché a Montanaro, all\'interno dello stesso ambito 16, sarà realizzato l\'impianto che brucerà i residui prodotti dal termovalorizzatore del Gerbido e da quello che verrà costruito nel bacino 17. Gli ultimi indugi li cancella Angela Massaglia, assessore provinciale alla Pianificazione ambientale: «Non è possibile - spiega - che nello stesso ambito siano realizzati due impianti, la zona che stiamo prendendo in considerazione è quella compresa tra l\'Eporediese, l\'Alto Canavese e il Ciriacese e speriamo di raggiungere un accordo quanto prima». E se le indicazioni della Provincia sono chiare, aperture arrivano da Ivrea, dove il sindaco Fiorenzo Grijuela si era sbilanciato in più occasioni a favore dell\'inceneritore: «Costruire un termovalorizzatore ed un impianto pre-trattamento rifiuti da noi? Non avrei nessuna remora ad accettarlo». E anche Maurizio Cieol, presidente del Consorzio Canavesano Ambiente, l\'ente che raggruppa tutti i Comuni gestiti dalla Scs lascia spazio a pochi dubbi: «E\' un argomento su cui si sta discutendo animatamente, mentre è già stato raggiunto l\'accordo per quanto riguarda la zona sud di Torino, ancora non si sa dove e che tipo di tecnologia si dovrà adottare per il secondo impianto. Si sa, però, che verrà costruito a nord del capoluogo piemontese e che noi siamo tra le aree individuate». E\' facile immaginare, a questo punto, quali potranno essere le reazioni della popolazione interessata dal secondo inceneritore. E\' sufficiente ricordare le vibranti polemiche e le forti opposizioni dei vari comitati spontanei nati sul caso Gerbido. Un fatto è certo: l\'accordo dovrà essere trovato entro il 2005, massimo 2006. La partita è solo all\'inizio, ma la destinazione sul secondo impianto per il trattamento rifiuti è già stata individuata.