Milano senz'auto: sole e tante famiglie a spasso
Provvedimento per ridurre il livello delle polveri sottili. Molti controlli sui pochi veicoli, c'è chi ha portato il cavallo in centro
22 November, 2004
MILANO - Una bella giornata di sole, fresca ma non particolarmente fredda, ha premiato la migliaia di milanesi che si sono riversati per le strade della città approfittando della prima delle tre domeniche a piedi decise dalla Regione Lombardia per contrastare l'inquinamento da polveri sottili nei 135 comuni compresi nelle zone critiche di Milano-Como-Sempione, Bergamo e Brescia. Il blocco si sono aggiunti poi alcuni grossi comuni come Cremona, Pavia, Vigevano, Voghera, Mortara. In totale oltre 4 milioni di abitanti, mezza Lombardia a piedi. Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ha rivolto in serata un ringraziamento a cittadini e istituzioni: i lombardi, a suo parere, «hanno compreso i motivi della giornata di fermo». SOCIALITA' E FOLKLORE - Come sempre succede in queste occasioni, Milano ha assunto un aspetto decisamente diverso: moltissimi, single e famiglie, mamme con bambini e coppiette, hanno percorso vie e piazze senza fretta. Passeggiando sulla carreggiata solitamente percorsa dalle auto, oppure pedalando, pattinando, spingendo un monopattino. Qualcuno ha addirittura portato il cavallo in centro, approfittando di un traffico auto praticamente azzerato dai tanti controlli (intorno a mezzogiorno, erano in attività ben 173 pattuglie). Alcuni automobilisti che - più o meno innocentemente - avevano ignorato il divieto sono stati pizzicati dai vigili e multati. Altri sono passati indenni ai controlli, in quanto rientravano nelle categorie per le quali sono in atto le deroghe. In totale sono state quasi 2.000, 1.970 per l'esattezza, le contravvenzioni: tutti dovranno pagare una multa di 68 euro e 25 centesimi. I vigili urbani hanno controllato 8.903 veicoli in circolazione. BILANCI E PROVOCAZIONI - L'effetto del blocco sulla concentrazione delle polveri sottili nell'aria è positivo, come già accertato in precedenti occasioni (lo scorso inverno gli stop domenicali programmati in Lombardia furono tre), ma sarà come prevedibile e previsto del tutto temporaneo. Tuttavia le «domeniche a piedi» che erano state avviate a livello nazionale dal precedente governo e ora sono affidate alle iniziative locali, hanno avviato anche un meccanismo di riappropriazione delle città, e di socialità che costituisce un altro aspetto dell'iniziativa. C'è chi lo considera addirittura il motivo principale di adesione dei cittadini all'iniziativa, chi invece lo considera un folkloristico richiamo a una realtà impossibile. E comunque ben diversa se si considera il centro di una città o i quartieri periferici. In questo dibattito, che si ritrova nel tema del forum, ecco un intervento «contro» e motivato.