Lotta allo smog, blocco totale del traffico
Formigoni: un sacrificio necessario. Assoedilizia: così si riduce la libertà dei residenti. I ciclisti: il Comune deve tutelarci
22 November, 2004
«I blocchi domenicali servono per eliminare dall’atmosfera una quantità significativa di polveri sottili». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, se la prende con gli scettici: «Quelli che dicono che lo stop alle auto è inutile, devono capire che è un piccolo sacrifico. Ma milioni di piccoli sacrifici portano ai miglioramenti che tutti vogliamo. Con queste misure abbiamo ottenuto una diminuzione di tutti gli inquinanti». Via al blocco, dunque. LO STOP - Oggi scatta la prima domenica a piedi con il blocco programmato del traffico, dalle 8 alle 20, per tutti gli autoveicoli, i motoveicoli e i ciclomotori. Il divieto riguarda 135 Comuni nelle zone critiche di Milano-Como- Sempione, Bergamo e Brescia, cui si sono aggiunti di loro iniziativa i Comuni di Pavia, Vigevano, Mortara, Voghera e Cremona. Per contro, ci sono quattro Comuni del Bergamasco (Seriate, Albano, Montello e Scanzo) e due del Bresciano (Roncadelle e Borgosatollo) che si sono «autoesonerati» dal blocco. Durante le 12 ore di stop potranno muoversi i mezzi elettrici, a metano e gpl (se catalizzati). Tutte le informazioni si trovano chiamando il call center allo 02.67087474 o consultando la pagina 516 di televideo. Le prossime domeniche senz’auto sono fissate per il 23 gennaio 2005 e il 20 febbraio 2005. LE DEROGHE - Via libera, oggi, a taxi, auto a noleggio, veicoli per il trasporto di portatori di handicap. Potranno circolare gli operatori dei servizi manutentivi di emergenza, medici e veterinari in visita, chi trasporta persone sottoposte a terapie, gli iscritti a società sportive. A Milano, inoltre, si potrà partecipare (solo utilizzando mezzi catalizzanti) a battesimi, matrimoni e funerali, andare a lavorare in zone non servite dai trasporti pubblici (con il permesso scritto del datore di lavoro), montare i propri stand nei mercati. Chi non rispetterà il divieto dovrà pagare una multa di 68.25 euro (nessun punto sarà scalato dalla patente). Sarà aperto al traffico il tratto di via Ripamonti tra Opera e via Gangini, viale Forlanini, e si potrà viaggiare lungo autostrade, strade statali e provinciali o nelle arterie di collegamento tra gli svincoli e i parcheggi di corrispondenza. Tutti i mezzi pubblici aumenteranno le corse. LA QUALITA’ DELL’ARIA - Il vento di venerdì, spiegano i tecnici dell’Arpa (l\'Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), ha avuto l’effetto di pulire l’aria inquinata dei giorni precedenti, dimezzando la presenza di Pm10. Già oggi, però, si prevede un graduale aumento delle concentrazioni di polveri sottili nell\'aria «con valori medi giornalieri intorno al limite» (50 microgrammi per metro cubo d’aria). COSA FARE IN CITTA’ - Nessuna manifestazione, nessuna iniziativa è stata organizzata dal Comune per richiamare, almeno in centro, i milanesi appiedati. I Verdi allestiranno un salotto all’aperto in piazza Argentina (dalle 10.30 alle 13) e invitano le famiglie a godersi una metropoli senza rumori sorseggiando tisane. I volontari di Ciclobby propongono visite guidate in bicicletta. Appuntamento dalle 10 in via Borsieri e in piazzale Lotto alla scoperta del Castello Sforzesco, delle abbazie di Chiaravalle e Viboldone, dei parchi, dell’architettura del centro. Informazioni al 347.9702189 o sul sito www.associazioni.milano.it/ciclobby. L’APPELLO DEI CICLISTI - «Chiediamo che il Comune di Milano accenda un’assicurazione per i ciclisti. Che li tuteli quando cadono per colpa del traffico o delle strade dissestate». La proposta è stata lanciata ieri mattina, durante l’incontro organizzato al Teatro San Lorenzo dalle associazioni Fiab e Ciclobby. «Visto che il Comune non è ancora in grado di garantire la sicurezza ai ciclisti, stipuli una polizza che copra dai rischi tutti quanti pedalano in città», ribadisce Carlo Montalbetti, presidente dei comitati di quartiere. I difensori delle due ruote hanno presentato anche un documento (firmato da oltre cento personalità della cultura e dello spettacolo) per chiedere «sicurezza e salute a Milano». Poi via, alle 15, in piazzale Loreto. Tutti in bicicletta, in corteo. Passando per la sede della Regione, della Provincia, del Comune. «Eravamo un migliaio», racconta Eugenio Galli, presidente di Fiab. I CONTRARI - Contesta il blocco domenicale Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «Non serve a ridurre l’inquinamento e ha un costo che non viene compensato dai benefici. Ma soprattutto costituisce una riduzione della libertà dei cittadini». Da qui la richiesta: «Un pass per i residenti come nelle isole pedonali».