Classifica di Ecosistema: Venezia protesta e rettifica
"Non è vero che il capoluogo veneto è peggiorato. E non avete tenuto conto dell'isola pedonale."
29 November, 2004
COMUNICATO STAMPA In relazione all’articolo apparso oggi su Il Sole 24 ore relativo all’annuale classifica di Legambiente “Ecosistema urbano 2005”, l’Ufficio stampa ritiene doveroso stilare la presente nota, su dati forniti dall’Assessorato comunale all’Ambiente. L’annuale ricerca di Legambiente sulla sostenibilità ambientale delle città italiane, pubblicata sul “Sole-24 ore” di oggi, pone Venezia in una spiacevole posizione (precipitando dal 23° al 67° posto in graduatoria) che però non rappresenta la realtà, né rende giustizia del lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale di Venezia in questi anni. Infatti, analizzando le singole voci, solo cinque indicatori sono peggiorati, alcuni dei quali, peraltro, già noti agli amministratori e all’opinione pubblica per la loro problematicità: - polveri sottili (da 47 a 51 microgrammi per metro/cubo nella media annuale) - rifiuti urbani prodotti (da 668 a 689 Kg/ab) - raccolta differenziata (dal 17% al 16% dei rifiuti raccolti) - consumi di energia elettrica (da 1.086 a 1.147 Kw/ab) - nitrati presenti nell’acqua potabile (da 13 a 15 Mg/litro). Su tutti gli altri parametri presi in considerazione da Legambiente (sistema dei controlli della qualità dell’aria, concentrazione di NO2 nell’aria, consumi idrici, capacità di depurazione, eco-management, consumi carburanti, verde fruibile, indice di motorizzazione, isole pedonali, Ztl, piste ciclabili, ecc.) si sono avuti dei reali miglioramenti sull’anno precedente. Ciò significa che nella gran parte degli altri Comuni d’Italia si sono registrate invidiabili performance. Vi sono invece degli errori di metodo (già segnalati a Legambiente) e una incompleta trasmissione di dati che alterano sostanzialmente il quadro complessivo di valutazione: - sui consumi idrici (90° posizione) e sulla produzione di Rifiuti solidi urbani (89°) il calcolo che Legambiente fa è “pro-capite” sui cittadini residenti, quindi non sembra tener conto delle presenze turistiche (che superano i 12 milioni all’anno); - sul verde urbano fruibile (44° posizione) i dati in nostro possesso stabiliscono in 10,5 (e non 8,71) i metri quadrati di verde a disposizione di ogni cittadino. Ciò ancora senza calcolare il Parco Europa di San Giuliano, inaugurato solo questa primavera, che misura mq. 740.000 e che da solo, quindi, farà salire di 3mq a testa la dotazione di verde cittadino; - sul parametro “verde totale” (84° posizione) non si tiene in alcun conto che la Laguna rappresenta un ambiente ampiamente fruito per scopi ricreativi; - analogamente, sul parametro “isole pedonali” (51° posizione) ci si dimentica che Venezia è un’isola pedonale di 50.000 abitanti; - inoltre nella voce “capacità di depurazione” (75° posizione), agli impianti della terraferma, non sono stati conteggiati i depuratori delle “insule” veneziane (n.85 impianti complessi) e gli impianti statici, fosse settiche combinate, realizzate nel centro storico veneziano (n.1.694), come previsto dalla legge 30 maggio 1995, n.206. Complessivamente risultano installati sistemi di trattamento per circa 57.000 abitanti equivalenti, oltre a quelli conteggiati da Legambiente. Insomma, i dati pubblicati da Legambiente, che certo denotano una situazione preoccupante, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’atmosfera, la raccolta differenziata dei rifiuti e il peggioramento della qualità delle acque di falda, non rappresentano comunque un arretramento nel percorso del Comune verso l’ecosostenibilità. Siamo certi che il prossimo Rapporto di Legambiente lo dimostrerà. Ufficio Stampa del Comune di Venezia Con viva cortese richiesta di pubblicazione / diffusione. Venezia, 29 novembre 2004 / eb