La ricetta ecologica di Bolzano
NEL CAPOLUOGO ALTOATESINO BIDONI «PERSONALIZZATI» GIA’ DAL 1999
19 November, 2003
Bolzano - una delle città in testa alla classifica di Legambiente - è il modello cui Torino si potrebbe ispirare per realizzare il nuovo sistema di pesare la spazzatura. Già da qualche anno, infatti, il capoluogo altoatesino è all’avanguardia nel settore «raccolta intelligente». Ma che cosa succede nella provincia di Bolzano alla voce rifiuti, già dall’ormai lontano 1999? «Gli altoatesini sono stati i primi in Italia a sperimentare il sistema personalizzato della raccolta a domicilio - racconta il vicesindaco Calgaro - eliminati i cassonetti anonimi dal paesaggio urbano sono comparsi nei cortili i bidoni personalizzati». Questi contenitori funzionano senza sacchetto e contengono un microchip che contiene i dati del legittimo proprietario cioè di colui che pagherà il suo rifiuto all’incirca 3 centesimi di euro a litro. Quando il bidone sarà pieno viene portato in strada negli orari e giorni stabiliti per essere ritirato. Qui non si pesa ogni bidone, ma si fa un calcolo presunto del cassonetto pieno. Un computer di bordo registra lo svuotamento, l’ora e il giorno grazie ad un’antenna sistemata sul retro del veicolo. Ovviamente il bidone viene portato in strada solo quando è completamente pieno. C’è spazio per i furbi, come al solito, nel senso che c’è sempre qualcuno che schiaccia fino all’inverosimile la spazzatura e sovraccarica il proprio cassonetto. Oppure, nei casi peggiori, qualcuno di passaggio fa pagare ad altri la propria spazzatura. Ecco perchè alcuni abitanti hanno persino dotato di lucchetto il proprio bidone. Sarà possibile realizzare anche a Torino questa formula, oppure può riuscire soltanto a chi ha una mentalità ultraorganizzata come gli altoatesini? «Noi ci proviamo - rispondono in Comune - e cominciamo dal primo punto. Dotare cioè tutti i condomini di un kit di bidoni per realizzare già nel cortile la divisione dei rifiuti». Ma per quanto riguarda il centro sorge subito un nuovo problema: alcuni cortili non sono abbastanza spaziosi per ospitare tutti i contenitori. «In questo caso dovremo per forza - conclude il vicesindaco - sistemarli sulla strada. Contatteremo comunque tutti gli amministratori di condominio per illustrare loro i nostri progetti».