Pedaggi senza populismi
07 December, 2004
Uno spettro si aggira per l’Europa, tra i sindaci e gli automobilisti: quello del pedaggio per entrare e attraversare i centri cittadini. Nell’inutile e provinciale dilagare di termini inglesi si chiama road pricing, ma lo chiamerei pedaggio come quello delle autostrade a cui si ispira. Nei giorni scorsi il sindaco di Londra, Ken Livingstone già “Ken il rosso”, ha clamorosamente rilanciato: intende portare da 5 a 8 sterline la tariffa giornaliera per le auto che vogliono entrare in centro. Non sapevano ancora di questo rilancio gli assessori italiani che hanno risposto a un sondaggio di www.ecodallecitta.it sul pedaggio alla londinese. I più aggiornati sapevano però che dopo il primo anno e mezzo il provvedimento aveva perso efficacia nel ridurre il traffico: in parole povere negli ultimi mesi migliaia di londinesi si erano abituati a pagare 5 sterline pur di entrare di nuovo in centro con l’auto. E’ un effetto che gli studiosi del traffico ben conoscono: gli aumenti della benzina o della tariffa della sosta scoraggiano all’inizio, ma dopo un po’ una gran quota degli automobilisti ( e ancor di più dei camionisti) si abituano e pagano. Per questo gli assessori di Roma Firenze e Milano hanno risposto di essere contrari al pedaggio perché “tanto non riduce il traffico”. Contraria anche l’assessora al traffico di Torino e per ragioni sociali (“favorisce i ricchi”) quello di Napoli. Dubbiosi Emilio D’Alessio di Ancona e Claudio Del Lungo di Firenze (farebbero pagare il pedaggio solo ai camion).Favorevoli invece con maggiore o minore cautela, gli assessori al traffico di Reggio Emilia Genova Ferrara, l’assessore all’ambiente di Napoli e Paolo Cacciari di Venezia che attende ancora la realizzazione del pedaggio su Mestre approvato dal consiglio comunale e poi fermato dalle proteste dei commercianti. Forse gli assessori italiani non sapevano di essere così divisi sull’argomento, peraltro spinoso come tutti quelli che comportano l’introduzione di pagamenti e balzelli. Di quanto sia spinoso, ne sa qualcosa chi qualche anno fa ha cominciato a introdurre il pagamento della sosta: adesso è considerato normale che almeno i non residenti di una via paghino per sostare all’aperto. Ma quando si è cominciato a farlo c’era chi parlava di imposizione bolscevica. Lo stesso forse accadrà con la tariffazione del passaggio. Tra gli studiosi e gli esperti è considerata generalmente uno strumento utile o addirittura un passaggio inevitabile. Con una specificazione importante, che cito da Guido Viale: “ovviamente ci sono casi o categorie che devono essere esonerati dal pagamento, e viceversa casi in cui il passaggio dev’essere escluso anche a chi può pagare.” Ovvero la gestione dev’essere flessibile. Ma torno alla novità da cui sono partito. A Londra dopo un anno e mezzo si sono accorti che il traffico inizialmente diminuito del 30% stava risalendo ai livelli ante-pedaggio. Il sindaco Livingstone non ci ha pensato due volte e ha lanciato l’aumento da 5 a 8 sterline, cioè oltre 12 euro giornalieri. Con l’aumento è certo che il traffico diminuirà di nuovo e inoltre comunque si raccoglieranno fondi preziosi per potenziare i trasporti pubblici.Propone uno sconto di solo il 15% per abbonamenti mensili ed annuali. La proposta prima di entrare in vigore passerà da consultazioni di categorie e di opinione pubblica. Scontate le proteste di associazioni di commercianti e imprenditori del centro, Livingstone è convinto di farcela ancora una volta con l’appoggio popolare. Perché per essere popolari e legittimati non è necessario essere populisti.