Allarme smog, scontro fra Regione e Provincia
Micropolveri oltre i limiti da una settimana. Il Pirellone: niente misure straordinarie. Palazzo Isimbardi: scarsa prevenzione
14 December, 2004
Sono già sette giorni che il valore delle polveri sottili è ben oltre la soglia limite dei 50 microgrammi per metro cubo. L’altroieri le centraline Juvara e Verziere dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, hanno rilevato 112 e 79 microgrammi di Pm10 per metro cubo. E sono alti anche i valori del biossido di azoto: 200 il valore di riferimento, 210 e 217 quelli accertati nelle stazioni Marche e Messina. C’è da preoccuparsi? Angelo Giudici, direttore del settore aria dell’Arpa, assicura che «è una situazione tipica di questa stagione in tutta la Lombardia: accade 70 giorni su 100». Fa osservare che «a Milano i valori sono ancora alti ma non altissimi», ma che «a Brescia e a Bergamo sono già in via di normalizzazione». E spiega: «L’alta pressione e l’assenza di vento di questi giorni hanno favorito l’accumulo delle sostanze inquinanti. E le gelate notturne hanno creato il fenomeno dell’inversione termica che impedisce il rimescolamento della massa dell’aria». Tutta colpa delle condizioni meteorologiche, dunque, se le sostanze inquinanti non si disperdono. E allora, non resta che aspettare che cambi tempo? «Figuriamoci. Bisognerebbe attivare immediatamente un blocco della circolazione privata per tamponare una situazione particolarmente critica. Ma la Regione ha scelto la strada dei blocchi preventivi che possono anche non servire a niente, com’è accaduto il 21 novembre quando ha coinciso con valori nella norma, e non di quelli mirati e \"intelligenti\"», sostiene Pierfrancesco Barletta, segretario generale di Chiamamilano. Sottolinea che «evidentemente il blocco temporaneo fino a venerdì 17 dei veicoli non catalitici non basta» e si domanda: «Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, aveva promesso che se fosse stato il caso, oltre ai blocchi decisi a tavolino, si sarebbe provveduto a rivalutare la situazione». Che la situazione sia «certamente preoccupante» è convinta Bruna Brembilla, assessore all’Ambiente della Provincia: «E non è una situazione che si risolve con blocchi del traffico sporadici o con logiche dell’ultima ora di difesa dell’aria e di contenimento delle polveri. Serve una politica coordinata di potenziamento delle energie alternative e del trasporto pubblico». «Domani assieme ai tecnici dell’Arpa valuteremo la situazione dell’aria e gli eventuali correttivi da approntare», annuncia Franco Nicoli Cristiani, assessore regionale dell’Ambiente. Riflette e anticipa: «Non credo che si renderanno necessarie misure d’emergenza: le previsioni meteorologiche fanno sperare in un ricambio dell’aria grazie all’arrivo di una bassa pressione. A giorni chiuderanno le scuole per il Natale con conseguente calo del traffico». Sull’inquinamento dell’aria a Milano e in Lombardia interviene pure Assopetroli, associazione che distribuisce gasolio da riscaldamento, che ritiene «penalizzanti» le «informazioni poco chiare diffuse anche dal presidente Formigoni» perché mettono a repentaglio in Lombardia «130 imprese, 30 mila lavoratori e un fatturato di 3 miliardi di euro»: «Affermare che il metano non inquina arreca danno al gasolio. Il riscaldamento domestico complessivamente incide sulla emissione delle Pm10 solo per il 7 per cento. In questo contesto è infondato presentare il metano come ecologico». Gloria Pozzi