Ma la Regione spera che arrivi la pioggia
Domenica tutti a piedi È la misura anti-smog
15 December, 2004
Oggi ci sarà l´annuncio L´Arpa: non sono valori eccezionali pietro mezzi Il mio è un invito a Formigoni ad attuare una politica di prevenzione fatta di interventi programmati nicoli cristiani I commercianti saranno contrari, il blocco si potrà revocare quando ci saranno previsioni del tempo più certe marco cipriano Lo stop non mi entusiasma ma a questo punto è indispensabile visto che siamo in emergenza STEFANO ROSSI Si va verso il blocco totale del traffico domenica. E il divieto feriale per i mezzi non catalizzati (dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19), che nei piani della Regione doveva essere interrotto da lunedì prossimo fino al 9 gennaio compreso, potrebbe essere esteso anche a sabato. La proposta sarà formulata oggi dall´assessore regionale all´Ambiente, Franco Nicoli Cristiani, al tavolo del Patto per lo sviluppo, un organismo che raccoglie una quarantina di soggetti dagli imprenditori, ai sindacati, ai commercianti. Questi ultimi, prevede Nicoli «è quasi certo che saranno contrari, si parla della domenica prima di Natale». Quando tutti i negozi sono aperti e si fanno compere. «Se però il blocco è ineluttabile e ineludibile - continua Nicoli - la salute viene prima di ogni altro interesse». In base ai dati dell´Arpa, l´Agenzia regionale di protezione ambientale, disponibili ieri fino a lunedì, dal 6 al 13 dicembre ci sono stati otto giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi di Pm10 nelle centraline milanesi di Juvara e del Verziere. Da venerdì 10 i picchi sono saliti vertiginosamente. Lunedì il limite è stato quasi triplicato al Verziere (141 microgrammi), più che quadruplicato a Juvara (212). Ancora un paio di giorni fa l´assessore riteneva improbabile un blocco domenica ma i tecnici dell´Arpa hanno deluso le aspettative della Regione di una perturbazione già domani. Potrebbe arrivare, forse, venerdì. Ma in caso contrario sarebbe tardi per decidere lo stop domenicale. E allora meglio farlo subito, facendo condividere una decisione impopolare alle categorie, e incrociare le dita: «Domani (oggi, ndr) avremo previsioni meteo più certe. Il blocco si può anche revocare», spiega Nicoli. Ieri la situazione è precipitata in consiglio, dove l´assessore si era presentato per la discussione sul bilancio. Più tardi è scomparso, perché nel frattempo Formigoni, che nel pomeriggio rifiutava di commentare la salita delle polveri sottili, si rendeva conto che in queste condizioni era difficile restare a guardare. Il presidente della Regione è molto sensibile alla sua immagine ambientalista e per oggi i Verdi hanno organizzato una manifestazione in piazza San Babila, alle 12 per invocare l´immediata fermata del traffico, distribuire ai cittadini mascherine, bombolette di ossigeno e pastiglie per il mal di testa e per «svelare le bugie di Formigoni». Ad aumentare la pressione sul governatore, l´assessore al Territorio della Provincia, Pietro Mezzi, invitava a una «politica di prevenzione» fatta di «stop programmati». Paolo Da Nuvola della Margherita aggiungeva che occorre controllare «le temperature interne di abitazioni e uffici, a cominciare da quelli pubblici, che spesso superano i 22 gradi». Infine, il diessino Aldo Ugliano, consigliere comunale, denunciava i riscaldamenti inquinanti: «Ancora 285 condomini bruciano olio combustibile e 73 bruciano carbone». A far decidere Formigoni è stato comunque il parere dell´Arpa, che non poteva «garantire» il maltempo a breve. Ma anche dopo la svolta, le reazioni dell´opposizione in consiglio restano molto negative. «Anche se domenica si bloccasse il traffico sarebbe comunque il tredicesimo giorno di Pm10 sopra le soglie - obietta il verde Carlo Monguzzi - non c´è logica dal punto di vista sanitario». Il diessino Marco Cipriano, «senza entusiasmo per i blocchi», li trova «indispensabili di fronte all´emergenza» e rimprovera Formigoni di «inaugurare cose che non funzionano, come il distributore di idrogeno e il Passante». In serata l´Arpa ha cercato di buttare acqua sul fuoco, con una nota in cui si rileva che «le concentrazioni elevate di Pm10 registrate a Milano e in Lombardia negli ultimi giorni non costituiscono un fenomeno eccezionale in questa stagione e sono riscontrabili in tutta la pianura padana». Si fanno i casi Torino, Verona, «talvolta perfino Venezia e Rimini», a causa dello scarso ricambio d´aria del bacino padano. Un fenomeno ben noto, che però non cancella l´impressione causata dalla progressione degli sforamenti del Pm10. E non solo del Pm10. L´ultimo dato disponibile (sempre lunedì 12) vede il biossido di azoto oltre i limiti in cinque centraline.