L´epidemiologo Cadum invoca misure integrate
"Così non si incide mai I benefici sono pochi" da Repubblica del 15.12.2004
15 December, 2004
Le soglie Sulle polveri siamo molto indietro Entro il 2005 dovremo stare sotto i 20 microgrammi FABIO MARZANO ________________________________________ Dottor Ennio Cadum, medico epidemiologo dell´Arpa, come giudica i provvedimenti anti-inquinamento delle amministrazioni locali? Le targhe alterne serviranno a migliorare la qualità dell´aria? «E´ stato documentato, in alcune città come Hong Kong e Shanghai, che un pacchetto composito di limitazioni del traffico ha prodotto degli effetti benefici sulla salute umana. Nei prossimi giorni, presenteremo uno studio che indicherà l´incidenza dello smog su alcune patologie». Quindi non si potrebbe rinunciare agli stop della circolazione? Spesso, però, queste misure sono definite "tampone" o "aspirine". Lei è d´accordo? «Ci sono dei benefici oggettivi, che non si possono trascurare quando si applicano queste limitazioni. Il problema, piuttosto, riguarda i livelli delle Pm10 che dobbiamo raggiungere secondo le direttive europee. Dalla media di 40 microgrammi al metro cubo per il 2004, l´Unione europea ci chiede di arrivare a 20 entro il 2005. Si tratta di un impegno che non sarà facile rispettare, non solo a Torino ma in tutte le città italiane». Quali sarebbero quindi gli interventi più idonei a sanare lo stato dell´aria? «Difficile dirlo in due battute, ma sarebbero necessarie soluzioni più complesse, misure integrate. Le targhe alterne, insieme ad altri provvedimenti sono quello che si fa in situazioni di emergenza. Gli studi sull´argomento, in ogni caso, ci suggeriscono che per trovare un sistema più efficace bisogna individuare modalità e tempi». A Torino secondo lei, a che punto siamo? «Come molte altre città della pianura padana, Torino ha condizioni sfavorevoli per lo smaltimento degli inquinanti dell´aria. Le montagne che la circondano non aiutano, mentre a Parigi, per esempio, i livelli delle Pm10 sono molto più bassi e questo non perché ci siano politiche più intelligenti ma solo per una collocazione geografica più fortunata». Dobbiamo abbattere le Alpi per avere aria più pulita? «Direi proprio di no». Ci sono anche dei problemi finanziari per affrontare delle politiche eco-sostenibili? «Certo che sì, molto dipende dagli oneri finanziari. Quello che si può fare, nella maggior parte dei casi, è legato alle risorse destinate. Il miglioramento della qualità dell´aria è proporzionale ai sacrifici che si intendono fare».