Scendendo (da Kyoto) le scale di casa nostra
21 December, 2004
Anche il ministro Matteoli, che dovrebbe essere il più ambientalista del Polo, ha detto che applicare il trattato di Kyoto è molto pesante per l’economia italiana e che dopo il 2012 bisogna trovare altre strade ancora più “flessibili”. Da più parti si è commentato che in questo modo l’Italia si avvicina alle posizioni di Bush e si sottrae alla priorità delle priorità e cioè quella di ridurre le emisioni che alterano il clima. Alla conferenza di Buenos Aires le Nazioni Unite hanno confermato il riscaldamento globale. Può sembrare strano ricordarlo alla vigilia di un’ondata di gelo sul Nord Italia, ma il 2004 sta per concludersi quasi caldo come il 2002 e il 2003 (i più caldi nella storia) e in particolare ottobre 2004 è stato l’ottobre più caldo mai misurato. Di fronte a questa situazione bisognerebbe forse avere una visione un po’ più lungimirante di quelli che sono i vantaggi e gli svantaggi per l’eonomia... Ma vorrei parlare di piccoli comportamenti quotidiani, non solo di investimenti per riconvertire le grandi centrali o promuovere le energie rinnovabili. La nostra vita quotidiana è zeppa di continui piccoli sprechi di energia (derivante da combustione fossile), fatti per la presunta comodità di risparmiare piccoli sforzi fisici. Dal grande scenario del trattato di Kyoto scendo quindi a parlare delle scale di casa. Dopo aver abitato negli ultimi anni prima al quarto poi al quinto piano senza ascensore, sono passato da poche settimane a un ultimo quarto piano con ascensore. Confesso che uno dei motivi del trasloco è stato proprio l’ascensore... E ricordo le tremende difficoltà di una vicina anziana che aveva quasi completamente rinunciato a muoversi al di là del ballatoio. Non propongo dunque di abolire gli ascensori per ridurre le emissioni. Ma ricordo con nostalgia qualche vecchio ascensore che si muoveva solo con la monetina. Forse bisognerebbe ripristinare la monetina – come dissuasore più che come finanziamento - almeno per chiamare l’ascensore dai piani alti per scendere. Mi viene in mente di differenziare salita e discesa perché ho al momento deciso con me stesso questo grande compromesso storico: uso e userò senza sensi di colpa l’ascensore per salire al mio quarto piano, ma non lo userò per scendere. Almeno per ora che le gambe mi funzionano scendo a piedi. Credo che ogni lettore possa aggiungere a questo esempio minimo altre piccole opportunità e idee e che sommando il tutto e gestendolo con politiche pubbliche si possa risparmiare energia. Meglio se poi l’energia è rinnovabile, ma non si può pensare di ridurre i gas serra senza risparmio energetico. * * * Sempre il ministro Matteoli che dovrebbe essere il più ambientalista del Polo ha detto recentemente che la produzione procapite di rifiuti degli italiani è tra le più basse di Europa. Immagino che avrà forse qualche fonte, ma non ho trovato conferme a questi dati e sospetto che abbia lanciato l’ipotesi un po’ a vanvera. Del resto non sarebbe la prima volta che dati riguardanti l’ambiente vengono proclamati senza verifica. Da Ambiente Italia mi dicono invece che l’Italia è seconda in Europa per consumo procapite di imballaggi. Questo sì che è un dato che va ricordato alla vigilia di Natale. Quanto peso, quanto spazio, quanta carta, quanto polistirolo per imballaggi superflui o riducibili. Parte domani da alcuni comuni dell’hinterland torinese l’iniziativa “Riducimballi” per usare, ad esempio nel caso dei detersivi, contenitori riutilizzabili. La riduzione degli imballaggi è ancora da conquistare.