Sette giorni di «polveri» sulla città
Anche ieri superati i nuovi limiti dell’Ue. Di Carlo: «Valori incompatibili con la vita a Roma»
11 January, 2005
Oggi ancora blocco dei veicoli non ecologici, per domenica si rischia lo stop totale della circolazione. An: «E la cura del ferro?» Ester Palma Novanta microgrammi in piazza Fermi, 78 in largo Arenula, 55 nel verde di Villa Ada: restano altissimi i valori di polveri nell’aria di Roma. E anche oggi, per il settimo giorno consecutivo, è stato disposto il blocco dei veicoli non ecologici dalle 7.30 alle 20.30. Per domenica 16 è sempre più vicino il rischio di blocco totale della circolazione. Nella fascia verde della Capitale oggi quindi non potranno circolare le auto non catalitiche e i vecchi diesel, mentre nella ztl del centro storico il blocco riguarderà anche moto e motorini euro. L’entrata in vigore, con il nuovo anno, delle più restrittive norme europee sulla quantità di polveri sottili nell’aria ha reso ancora più difficile per la Capitale rimanere al di sotto dei valori consentiti. «Difficile? Diciamo pure che è impossibile - commenta l’assessore comunale alla Mobilità Mario di Carlo - Quanto sta accadendo in questi giorni dimostra una volta di più che questi nuovi limiti non sono gestibili in una città come Roma. In pratica non sono compatibili con la vita di una capitale come la nostra». Per Di Carlo, l’ulteriore riprova di quanto dice sta nel fatto che persino a Villa Ada, «dove intorno alla centralina per le rilevazioni non ci sono auto nel raggio di almeno un chilometro», i limiti sono stati superati. Se la prende invece con la «cura del ferro mai portata a termine dal Comune» Vincenzo Piso, capogruppo di An in consiglio comunale: «Sono 12 anni che le amministrazioni capitoline ci raccontano che per sconfiggere il traffico bisogna affidarsi al trasporto su rotaie - precisa - E invece non abbiamo ancora visto niente. La mobilità su gomma ha raggiunto livelli ormai insostenibili. Il blocco delle auto? Ma sono mesi che sia il Campidoglio che altri enti ci presentano indagini che dimostrano la sua inutilità per sconfiggere lo smog». Tiziana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, è più possibilista: «No, il blocco serve a poco, ma è meglio di niente - spiega - Ma più che la gestione dell’emergenza ci vorrebbero misure strutturali e definitive. Quali? Più zone pedonali, più ztl anche in periferia, più mezzi pubblici». Mette il dito nella piaga anche Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Regione: «Certo, ci vorrebbero i bus all’idrogeno e altri ritrovati antismog: ma non ci sono abbastanza soldi. Il Fondo nazionale trasporti assegna ogni anno ad ogni romano 82 euro. Un po’ poco per pensare di cambiare le cose. E senza risorse non si va da nessuna parte, questo è sicuro». Punta molto sulla legge per la rottamazione dei motorini Vicenzo Saraceni, assessore regionale all’Ambiente: «L’abbiamo già approvata in giunta, ora spero che passi presto in consiglio - commenta - Può essere una misura utile per combattere l’inquinamento cittadino, sicuramente dovuto anche alle due ruote. Abbiamo in programma di stanziare per questa legge 3 milioni di euro, che potrebbero diventare quattro e mezzo con le variazioni di bilancio». Per il resto Saraceni preferisce aggiungere poco: «La gestione dell’emergenza spetta al Campidoglio, al momento più di questo non si può fare».