I commenti del giorno dopo.
Rassegna stampa ragionata a cura di Fabio Dessì
17 January, 2005
Fa discutere la scelta del sindaco di Roma Walter Veltroni di anticipare di tre ore il blocco alla circolazione: alle 15 invece che alle 18. Polemico Lorenzo Parlati, il presidente di Legambiente Lazio, che ha dichiarato al Corriere della Sera: «In questo modo si svilisce il gesto che i cittadini hanno fatto di non prendere l’auto». Sempre nelle pagine romane del Corsera un commento di Franco Cordelli, che scrive: «Chi ci governa, a volte sembra pretendere che sia sempre Carnevale, ogni giorno una festa piena di carri allegorici, con appollaiati sopra il Diavolo e l’Acqua Santa: fino alle 15, non più fino alle 18, così sta dicendo una madre al suo bambino; ecco il corpo a corpo, ecco la contraddizione. Per cinque ore, però, non resta che approfittarne. Che sarà mai, o chi sarà, questa Acqua Santa, quest’acqua benedetta, non inquinata, non pestifera – che dicono, ci restituirà un briciolo di salute? Le statistiche sono duramente sprezzanti (dei casi individuali). Ma se è vero che la nostra vita piena di gas velenosi, di fumo, di densità d’ogni tipo, si accorcia in media di nove mesi, un giorno, o più giorni, senza macchine, senza vesponi, senza motociclette, è un guadagnato giorno di vita. D’altra parte, questo calcolo è meschino. Così mi dico procedendo verso il Tevere, verso piazza del Popolo. Non pensiamo al futuro, pensiamo all’oggi». Per Giacomo Galeazzi, che ha firmato il reportage dalla Capitale per La Stampa: «Anche se solo per metà giornata, più di 30 anni dopo l’austerity imposta dalle restrizioni petrolifere, le biciclette hanno ripreso possesso dei luoghi più suggestivi della città eterna». Dopo aver dato voce alle polemiche di segno opposto che hanno accompagnato la scelta di Veltroni di anticipare lo stop al traffico – da Tajani («un atteggiamento da dilettanti allo sbaraglio») e Alessandra Mussolini («una colossale buffonata») a Verdi e Legambiente («una scelta diseducativa») – il giornalista racconta un curiosità riguardante il presidente della Camera Casini: fermato dalla Polizia municipale alla guida di un auto familiare ma immediatamente lasciato andare perché al volante di una macchina Euro 4, tra quelle alle quali era permesso di circolare anche ieri. Il Giornale dedica il titolo dell’articolo scritto da Giacomo Legame sul fermo a due agenti di Polizia in borghese che stavano raggiungendo lo stadio Olimpico per prendere servizio alla partita Lazie-Palermo. Scrive l’inviato: «È andata peggio a due poliziotti che sono stati “appiedati” dai pizzardoni su via Prenestina, mentre raggiungevano con l’auto privata lo stadio Olimpico, dove hanno prestato servizio nel pomeriggio di ieri». E aggiunge: «Pochi i pizzardoni. Molti i tifosi che grazie alla deroga hanno girato in auto già molte ore prima dell’incontro di calcio». Alessandra Paolini per La Repubblica scrive: «Sulla decisione di chiudere alle 3 del pomeriggio, anziché alle 6, hanno pesato scelte del tipo “quando comincia a far freddo e il sole sta per andarsene che la gente torni a prendere l’auto”. Il sole già, quello di ieri è stata una giornata come soltanto Roma sa regalare. Complice il bel tempo è stata la domenica dei bambini, delle bici e delle passeggiate, senza il rumore dei clacson e con i bus affollati. E se una foto bastasse a raccontare, ecco via dei Fori Imperiali a mezzogiorno: migliaia le famiglie a spasso con passeggini e bimbi a “cavalluccio”. Fabio Rossi de Il Messaggero scrive: «Prima la deroga ai tifosi della Lazie (e del Palermo) diretti allo stadio Olimpico, poi la sospensione anticipata del blocco alle 15, tre ore prima dell’ora fissata. È stata una domenica particolare per la Capitale: baciata dal sole, invasa da ciclisti e pedoni per tutta la mattinata e segnata dalle polemiche per le limitazioni al provvedimento anti inquinamento, preso dal Campidoglio dopo una serie di tredici superamenti consecutivi dei limiti delle polveri sottili». L’altro quotidiano della Capitale, Il Tempo, dedica molto spazio alle polemiche, con una lunga intervista di Maurizio Gallo al direttore scientifico dell’associazione Medici per l’ambiente, Fabrizio Fabbri, che afferma: «È un dietrofront folle e offensivo per chi conosce a fondo il problema. Le polveri sottili rimangono nell’aria per settimane e non bastano poche ore per eliminarle. Scandalosa la deroga per i tifosi».