Come combinare programmazione e emergenza
da La Repubblica del 24.01.2005
24 January, 2005
PAOLO HUTTER La sorte ha voluto che dodici ore di blocco domenicale già da tempo programmato capitassero in una giornata uggiosa e fredda, con un po´ di vento e un po´ di pioggia. Il più lungo (in termini orari) e il più esteso (in termini territoriali) dei vari tipi di provvedimenti antismog che si attuano in Italia è stato confermato in una delle domeniche in cui forse era meno necessario, dopo ben due mesi di attesa dall´ultima volta. È un po´ inevitabile che questo accada quando i provvedimenti sono programmati e fissi: possono capitare in giornate in cui sono meno necessari o meno fruibili. Se si procedesse solo con provvedimenti decisi all´ultimo momento, sulla base delle centraline e delle previsioni meteorologiche, si sarebbe solo alla continua rincorsa dello smog. E anche questa sarebbe una scelta non corretta. L´esperienza di questi anni dovrebbe portare alla conclusione che occorre combinare i due criteri, della programmazione e della emergenza o contingenza. Nel caso delle domeniche, sarebbe stato più utile e logico avere un blocco più lungo e severo domenica scorsa, e caso mai con orario più breve ieri. Lo schema più gestibile e probabilmente più gradito alla gente sarebbe forse quello di prevedere un orario minimo di blocco di otto (o anche solo sei) ore tutte le domeniche, che si allunga quando lo smog è più alto. Comunque la soluzione non può essere quella di dover aspettare mesi di smog per avere uno stop efficace che faccia riprecipitare i valori sotto le soglie concesse.