Il rischio d’uscirne pazzi
26 January, 2005
LA nostra salute merita tutti i sacrifici che comportano targhe alterne, blocco delle auto non catalitiche, zone a traffico limitato tradizionali, ecologiche e da lunedì pure romane. E non dimentichiamo le domeniche a piedi. Ciò premesso, meritiamo anche un po’ di chiarezza e semplicità. Perchè, ad esempio, in occasione delle targhe alterne un gruppo di comuni applica il divieto fino alle 18,30 e un altro si ferma alle 18? Perchè tutti bandiscono le auto dalle 8,30 e Beinasco invece comincia alle 9? Perchè Moncalieri, per limitarci all’esempio più clamoroso, aderisce al blocco pari e dispari e nella confinante Nichelino si circola liberamente sia oggi sia domani? Forse che a sinistra del torrente Sangone l’aria è più inquinata di quella che grava sulla riva destra? E’ logico che Alpignano, Beinasco, Collegno, Chieri, Grugliasco, Moncalieri, Orbassano, Rivoli, Venaria, Vinovo e Torino decidano di raddoppiare i giorni delle targhe alterne e Borgaro, Carmagnola, Pinerolo, Settimo e Vinovo no? Ieri, s’è aggiunta l’ultima complicazione: Torino, e solo lei, ha deciso di sospendere alle 13 il divieto di circolazione. Ci sono i test event al Palavela, è stato spiegato, e non bisogna intralciare l’afflusso di migliaia di appassionati. Giusto, ma l’appuntamento di Italia ‘61 era noto da mesi. Cambiare idea la vigilia del provvedimento rende anche impossibile l’impresa di avvertire della novità tutti gli interessati. Va da sè che lo sfortunato automobilista che non rientra in nessuna delle categorie esentate dal «pari e dispari» ed è obbligato a spostarsi da un comune all’altro dell’area metropolitana rischia di uscirne pazzo.