Smog, il Nord vicino al blocco totale per legge
Milano e Torino tra 5 giorni dovranno dire stop alle auto. Il sottosegretario: subito un decreto tampone - da Corriere della Sera del 07.02.2005
07 February, 2005
L’Ue impone misure drastiche dopo 35 giorni di inquinamento. Due le ipotesi allo studio: allungare il periodo o modificare le misurazioni ROMA - È un conto alla rovescia che riguarda la salute di tutti noi. Un conto alla rovescia che per diverse città, specie in Veneto, è ormai a un passo dallo zero. Aria inquinata, livello delle polveri sottili sopra i 50 microgrammi per metro cubo. Se questa soglia viene superata per 35 giorni in un anno, l’Unione Europea dice che «è necessaria la sospensione delle attività che contribuiscono al superamento dei limiti, traffico compreso». Blocco delle auto fino a dicembre. Paralisi totale. Il governo pensa di intervenire con un decreto legge da approvare già questa settimana. LIMITI - È una direttiva europea del 1999 a stabilire i valori da rispettare. Da noi le norme sono entrate in vigore solo quest’anno perché ci siamo messi in regola nel 2002 con un decreto che però non spiega cosa fare in concreto quando si superano i limiti. Bloccare tutte le auto? Bloccare solo quelle più inquinanti? Ridurre l’uso degli impianti di riscaldamento e industriali? A Padova, Verona e Vicenza per raggiungere quota 35 resta un solo giorno. Uno fino alla fine dell’anno. A Rovigo 5, a Treviso 7, a Milano e Torino 5, a Roma 15. Nel giro di un mese saranno tutte fuori legge. Il caso è stato sollevato venerdì scorso a Roma durante la Conferenza Stato-Città, punto di contatto tra governo e Comuni. I sindaci temono di finire in tribunale per inadempienza se non prenderanno decisioni radicali una volta superato il limite. I precedenti ci sono, con i sindaci di Venezia e Mogliano Veneto già denunciati in passato proprio con l’accusa di non tutelare la salute dei propri cittadini. DECRETO - Spiega il sottosegretario Antonio D’Alì, che all’incontro di venerdì rappresentava il ministero dell’Interno: «Il governo interverrà subito, probabilmente con un decreto legge da approvare già questa settimana. Non possiamo lasciare soli i sindaci che in effetti potrebbero andare incontro, non per loro colpe, a gravi conseguenze giudiziarie». La soluzione è allo studio dei tecnici del ministero dell’Ambiente. Presto ci dovrebbe essere un incontro tra lo stesso ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, quello delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, e l’Anci, l’associazione dei Comuni. Si pensa a innalzare il numero dei giorni in cui è possibile sforare i limiti della direttiva. Oppure a introdurre un margine di errore nella misurazione delle polveri sottili che consentirebbe di recuperarne alcuni già contati come fuori legge. Una toppa, nella speranza che la direttiva venga rivista da Bruxelles e il problema eliminato alla radice. I contatti sono in corso ma ci vorranno settimane e nel frattempo il conto alla rovescia non si ferma. BLOCCHI - Finora l’unica città che ha scelto il blocco totale della circolazione anche nei giorni feriali è Vicenza. Quattro giorni fino a oggi, dopo che la proposta iniziale di una settimana è stata limata per le proteste dei commercianti. Circolazione consentita solo per auto a gas, metano ed elettriche. Forse il sindaco di Vicenza, Enrico Hullweck, ha osato tanto perché medico di professione. Ma in tutta Italia i suoi colleghi sono più prudenti. L’orientamento, anche a Milano, è di non prendere provvedimenti ulteriori rispetto a quelli già decisi: blocco la domenica, ma non sempre, e targhe alterne una volta alla settimana. RIMEDI - A tenere i conti per le principali città italiane è Euromobility, l’associazione dei mobility manager , cioè i consulenti dei Comuni chiamati a risolvere i problemi del traffico. L’organizzazione ha deciso di assegnare un premio al Comune che raggiungerà per primo quota 35. Dice il presidente Carlo Iacovini: «Il fattore che più influenza il livello delle polveri sottili non è il traffico ma le condizioni ambientali come il vento e la pioggia. I blocchi della circolazione, totali o parziali, sono quindi un semplice palliativo. Hanno un solo effetto positivo: stimolano comportamenti alternativi di mobilità. A volte chi nel giorno del blocco è costretto a prendere l’autobus magari si accorge che tutto sommato non è così male e rinuncia alla macchina anche quando il blocco non c’è più». Lorenzo Salvia