Sanzioni dopo i 35 superamenti? Non immediate.
Una nota per ragionare.
07 February, 2005
Passati quasi in tutte le città i 35 giorni in cui non si dovrebbero superare i 50 microgrammi di Pm 10, nel primo anno di applicazione integrale della nuova Direttiva, ci si interroga su cosa potrebbe succedere e alcuni Sindaci preoccupati hanno chiesto al governo di intervenire. Bisogna cercare di distinguere tra possibili sanzioni di carattere interno e quelle europee. A livello interno, nazionale, la legge italiana di recepimento della Direttiva Ue non fissa sanzioni per gli inadempienti, ma stabilisce chiaramente che l’ente responsabile della riduzione dell’inquinamento atmosferico è innanzitutto la regione. Regionali sono i piani antismog, anche se poi molte regioni tendono a coinvolgere province e comuni. Le regioni avevano scadenze per presentare i piani antismog che in generale non sono stati molto rispettati. Tanto che la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione all’Italia per il ritardo della presentazione dei piani antismog. Bisogna vedere se ci saranno casi in cui la magistratura riterrà che il ritardo nella presentazione dei piani è una delle cause dei superamenti di livelli. A livello europeo, è ancora presto per sapere esattamente che tipo di sanzioni scatteranno. La Commissione dovrà raccogliere adeguata documentazione e sarà la Corte europea a stabilire che l’Italia non ha rispettato gli obiettivi della direttiva. A quel punto scatteranno le sanzioni, con tutta probabilità saranno economiche. E’ molto difficile che possano coinvolgere i Sindaci, più probabile il governo nazionale. Le pressioni sulla Commissione Europea perché ammorbidisca la direttiva sono forti ma almeno per ora non dovrebbero sortire risultati.