Ma Hüllweck difende il blocco: «Sicuramente ha funzionato. Ora se ne parla in tutto il Paese»
da Il Giornale di Vicenza del 08.02.2005
08 February, 2005
(g. m. m.) Ci mancavano soltanto i giornalisti messicani, per fare davvero il giro completo del mondo in quattro giorni. Alle prese con problemi di inquinamento che qui nemmeno ci sogniamo nei peggiori incubi, i messicani intervisteranno oggi il sindaco Enrico Hüllweck per sapere come è riuscito a fermare la città per un tempo così lungo. La domanda che però tutti si fanno in casa nostra è: il blocco è servito sì o no? «Sicuramente ha funzionato - risponde - perché Vicenza ha portato alla ribalta nazionale un problema che c’è da sempre e di cui finalmente si comincia a parlare seriamente. Abbiamo gettato un grosso sasso nello stagno, a giudicare dall’attenzione riscossa dai media e dai politici, e dal numero di riunioni che sono convocate. L’analisi degli effetti sulle concentrazioni di polveri sottili è faccenda complessa, si deve tener conto di molti fattori e potrà essere fatta soltanto quando avremo tutti i dati in mano. Alla fine dovremo fare attente valutazioni soprattutto sul rapporto costi/benefici». E l’altra domanda che mezza Vicenza vorrebbe fargli è: ci sarà un blocco-bis? «Noi la nostra parte l’abbiamo fatta. I dati sono attesi dall’Anci e dal ministero. Aspettiamo risposte a tutti i livelli: tutti hanno il diritto di respirare aria buona, da Milano a Trieste, non solo a Vicenza». Accanto al sindaco, ieri sera, per trarre un primo bilancio di questa storica quattro giorni, c’era anche l’assessore alla mobilità Claudio Cicero, che riepiloga i numeri. Complessivamente sono state impiegate 49 pattuglie, che hanno controllato 2.643 veicoli ed elevato 529 contravvenzioni da 71 euro ciascuna. A conti fatti ha sgarrato un’auto ogni cinque controllate. Alle multe per il mancato rispetto dell’ordinanza sul blocco, si sono poi aggiunte anche 20 multe per il bollino blu e 27 per la mancata revisione periodica. Molti, fra i controllati, anche coloro che rientravano fra le eccezioni ammesse. Fra questi, 616 erano in possesso di autocertificazione, per lo più per questioni mediche e sanitarie; 301 erano invalidi e 715 avevano motore a gas o gpl. Più le auto a gas, quindi, che le multe. «Se da un lato è positivo che ci siano in circolazione tanti veicoli con motore a minor impatto ambientale - commenta l’assessore - dall’altro è negativo che siano tanto numerosi i veicoli che non hanno compiuto la revisione periodica: questo significa che i veicoli non sono a posto non solo per il tipo di emissioni inquinanti, ma anche sotto il profilo della sicurezza». Un capitolo a parte, infine, meritano i parcheggi utili allo scambio auto/bus. Il Bassano, in zona stadio, e il Cricoli hanno vissuto giornate memorabili, con un sostanziale raddoppio delle auto in sosta. In tutto sono circa 8 mila i veicoli parcheggiati in quattro giorni, compreso il Farini, che resta la Cenerentola dei parcheggi cittadini: si pensi che domenica ha registrato 278 veicoli in sosta, mentre una settimana prima aveva soltanto un’auto. E tuttavia anche il Cricoli non scherza: il 30 gennaio c’erano 29 veicoli, il 6 febbraio ce n’erano 740. «Il sistema dei trasporti pubblici ha retto - aggiunge Cicero - anche se ci sono state alcune complicazioni, come domenica in coincidenza con la partita del Vicenza. Il rovescio della medaglia, per quanto riguarda i parcheggi, sono stati i vuoti registrati in centro, dentro l’area interdetta al traffico». Infine, c’è una risposta indiretta a Legambiente, che nei giorni scorsi aveva sollevato critiche sulle ridotte dimensioni della zona rossa, meno del 30 per cento del territorio comunale. «Molti hanno posto il problema delle dimensioni dell’area in cui valeva il blocco - conclude Hüllweck, che ieri ha lasciato la propria auto al mercato ortofrutticolo, arrivando in municipio a piedi -. Come spiegato altre volte, abbiamo dovuto fare i conti con la posizione dei tre parcheggi scambiatori, senza i quali il blocco sarebbe divenuto insostenibile per chi doveva arrivare in centro».