«Progetti a lungo termine»
Valsecchi, direttore del Dipartimento di prevenzione - da L'Arena di Verona del 10.02.2005
10 February, 2005
«Più ricoveri e più mortalità, bisogna cambiare tutto» di Bonifacio Pignatti «Più ricoveri. Più mortalità. Le verifiche condotte in 15 città italiane fra cui Verona non lasciano dubbi. E non da ora. L’inquinamento aumenta e con esso aumentano mortalità e malattie. Lo rileva anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomandando la minore esposizione possibile all’aria inquinata. E noi stiamo qui a parlare delle piccole diatribe quotidiane, come fossimo alla guerra fra chi vuole respirare e chi vuole usare l’automobile. In questo modo si rischia di offuscare il tema vero, la necessità di intervenire con provvedimenti di grande portata. Urbanistici e viabilistici». Massimo Valsecchi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 20, è la persona che per mestiere segnala a Comuni e altri enti locali la necessità di adottare misure finalizzata al contenimento degli inquinanti nell’aria. Il suo Dipartimento l’ha fatto anche qualche giorno fa a Palazzo Barbieri, proponendo lo stop alla circolazione ogni domenica e ulteriori restrizioni come il blocco anche un giorno alla settimana e l’eliminazione delle finestre orarie al giovedì e venerdì. Questione di tutela della salute, ovviamente. Ma Valsecchi è anche la persona realista che sa quanto le limitazioni al traffico abbiano efficacia relativa e siano difficili da applicare integralmente in assenza di condizioni strutturali favorevoli al trasporto pubblico e alla mobilità alternativa. «Nel Piano stategico del Comune ho indicato la carenza di interventi strutturali come momento di crisi. Non c’è niente da fare, viviamo in un’area, la pianura Padana, che soffre d’inquinamento grave per limiti naturali. Non potremo mai respirare l’aria di Genova, ma proprio per questo dobbiamo fare uno sforzo aggiuntivo enorme e per lungo tempo, a livello regionale, per ottenere qualche miglioramento». Valsecchi ora non sta parlando di targhe alterne o blocco delle auto non catalizzate. Sta parlando «di grandi parchi per creare cinture di verde attorno alle città» e pulire l’aria, usare energia rinnovabile, ripensare la grande viabilità. Cambiare città e cambiare vita, insomma. Ci vuole tempo, bisogna ragionare con le scadenze appunto del Piano strategico. Ma, dice Valsecchi, «c’è anche la possibilità di mettere in moto subito provvedimenti sicuramente efficaci. Se quanto efficaci, vedremo. Ma intanto è opportuno partire». Con cosa? Ecco: «Fare una mappatura specifica delle fonti di inquinamento. Pensare a operazioni di risparmio energetico. Gli impianti di riscaldamento a gasolio sono pochi? Meglio sapere quanti, se si vuole sostituirli. E poi c’è il problema delle grandi industrie in città, delle acciaierie e delle code di Tir che entrano ed escono. Sono problemi da affrontare subito». Ci sarà l’occasione per parlarne. Il 22 febbraio alla Gran Guardia l’Ulss darà conto di uno studio epidemiologico che non farà altro che confermare - in peggio - quanto già contenuto nella relazione annuale del 2003: aumenta lo smog e aumentano ricoveri e mortalità. Ci si vuole pensare fuori dalla polemica quotidiana?