Il pericolo delle polveri sottili è quello della dimenticanza
da Repubblica del 10.02.2005
10 February, 2005
Paolo Hutter Ci sono qua e là per l´Italia un po´ di sindaci che temono di essere processati, e anche un po´ di giudici che indagano (per esempio a Trento e Venezia). Ma la legge italiana che ha recepito la direttiva europea dice che la responsabilità dei piani antismog è delle regioni. Però non stabilisce sanzioni specifiche. La direttiva europea non obbliga nessuno a bloccare il traffico dopo il trentacinquesimo giorno. Il fatto che la direttiva non abbia il potere di salvare automaticamente i nostri polmoni (né il rovescio della medaglia, il potere di bloccare le emissioni delle marmitte) potrebbe portare tra qualche giorno, a occultare o dimenticare il problema. E infatti Formigoni conferma, come se niente fosse, che le targhe alterne del giovedì finiscono oggi. Ma nonostante le lamentele italiane la direttiva farà il suo corso e le sanzioni cominceranno ad arrivare presumibilmente tra un anno o poco più e magari saranno \"solo\" sanzioni economiche. Anche se prevedo una tendenza ad occultare, la preoccupazione tra i governanti locali e nazionali è salita. E con essa il tentativo di far modificare o eludere la legge europea. A chi dall´Italia faceva notare che i limiti imposti dalla direttiva sarebbero troppo ambiziosi, la portavoce della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea ha risposto che la direttiva è del ?99, che c´era tempo per fare obiezioni prima, e che ormai è vigente. Ieri, dal ministro Matteoli a Formigoni, hanno fatto marcia indietro sulla ipotesi di chiedere, almeno in prima battuta, più giorni di superamento. Adesso l´argomento su cui lavoreranno sarà quello di dimostrare che stiamo sopravalutando la concentrazione di Pm 10, che una parte è costituita da polveri naturali e innocue, e che magari abbiamo centraline troppo vicine al traffico. Da Bruxelles risponderanno nel merito. Resta però il problema di cosa fare, perché comunque si resta fuorilegge. Si profila un nuovo imbroglio populista: incentivare l´acquisto di nuove auto, ma sempre ancora a benzina e gasolio. Con i soldi di chi?