Lo smog non cala. Il Comune: ticket d’ingresso
L’assessore Zampaglione: pedaggio per i veicoli più inquinanti. La Regione: da martedì quattro giorni a targhe alterne - da Corriere della Sera del 11.02.2005
11 February, 2005
Maurizio Giannattasio Quattro giorni di targhe alterne e di blocco delle non catalizzate di fila. A partire da martedì 15, fino a venerdì 18. Dalle 8 alle 20. A Milano e in tutte la zone critiche: Como-Sempione, Bergamo e Brescia. Un giorno di pausa (il sabato) e poi domenica 20 la conferma del blocco totale del traffico. Niente stop della circolazione, invece, per questo weekend nonostante le pressioni di Comune e Provincia. Le previsioni dell’Arpa parlano di un miglioramento della situazione nelle prossime 48-72 ore con l’arrivo di venti che dovrebbero spazzare via le polveri sottili. Allo studio del Comune anche la possibilità di far pagare un biglietto di ingresso in città ai mezzi più inquinanti. Ma si parla di tempi lunghi: almeno un anno. Intanto Milano si avvicina a grandi passi alla soglia imposta dall’Europa in materia di inquinamento: ieri eravamo al trentatreesimo giorno con il Pm10 alle stelle (la centralina di via Juvara segnava 164 microgrammi per metro cubo, quella del Verziere 123). In pratica, Milano si gioca il bonus (massimo 35 giorni di sforamento dei limiti) entro questo weekend. E il sindaco Gabriele Albertini avverte: «I limiti dell’attuale legislazione rischiano di bloccare tutto il Nord Italia». Riunione al Pirellone con i sindaci delle zone critiche. Il Pm10 continua a salire. La preoccupazione anche. Ieri, giorno in cui circolavano le pari, i vigili hanno multato 954 automobilisti su 4300 controlli. Tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna intervenire «strutturalmente». Palazzo Marino ha presentato tre proposte che il sindaco Gabriele Albertini porterà all’Anci. Graduate per radicalità. La prima riguarda gli incentivi per la rottamazione dei mezzi più inquinanti. La seconda: estendere la fascia oraria di blocco delle non catalitiche dalle 8 alle 20, eliminando le finestre di permesso. La terza, la più radicale, riguarda l’istituzione di un road pricing per i veicoli diesel commerciali privi di catalitica. «A Milano - attacca l’assessore all’Ambiente del Comune, Domenico Zampaglione - questi mezzi rappresentano da soli il 50 per cento delle polveri fini da traffico. Abbiamo dato mandato all’Agenzia dell’ambiente e della mobilità di preparare uno studio per introdurre un biglietto di ingresso in città per i veicoli più inquinanti da adottare l’anno prossimo». Sull’emergenza in corso, Regione, Comune e Provincia si sono però trovati su posizioni differenti. Sia Palazzo Marino sia Palazzo Isimbardi hanno insistito sul blocco di questa domenica e in alternativa hanno chiesto targhe alterne domani e domenica. La Provincia è andata anche più in là: ha chiesto targhe alterne anche lunedì, riduzione di due gradi della temperatura degli impianti di riscaldamento e il ripristino dei blocchi quando si superano i livelli di attenzione «oltre ai blocchi programmati». «A queste richiesta però - ha spiegato l'assessore provinciale all'Ambiente, Bruna Brembilla - c'è stata un'inspiegabile chiusura, domenica non c'è neppure la partita». La Regione invece ha rilevato che per il blocco di questa domenica mancava una delle condizioni richieste: il peggioramento delle condizioni atmosferiche. Le previsioni dell’Arpa segnalano l’arrivo di forti venti per il weekend. «La Regione - ha replicato l’assessore all’Ambiente, Franco Nicoli Cristiani - è pronta ad assumere provvedimenti straordinari per superare l'emergenza inquinamento, ma le previsioni per i prossimi due o tre giorni indicano condizioni meteo in grado di far scendere le polveri sottili sotto i 50 microgrammi». «Interventi inutili», accusano i Verdi. Per quanto riguarda il versante europeo, interviene il sindaco Gabriele Albertini: «Il profondere di risorse ed energie di Milano per arginare lo smog sono inutili se non si inquadra il problema come un fenomeno riguardante tutta la pianura padana: quattro regioni, 18 milioni di abitanti, milioni e milioni di autoveicoli. I limiti imposti dall’attuale legislazione non solo rischiano di bloccare Milano, ma tutto il Nord Italia».