Corsini: è emergenza e non bastano i palliativi
Il sindaco di Brescia: "Con i blocchi del traffico bisognava iniziare prima" - da Repubblica del 11.02.2005
11 February, 2005
Occorre più informazione, la gente deve sapere che la nostra salute è davvero in pericolo ANNA CIRILLO Paolo Corsini, sindaco di Brescia, come giudica gli ultimi provvedimenti antismog della Regione? «È una decisione tardiva. Noi da tempo abbiamo chiesto l´applicazione delle targhe alterne con continuità, perché bisogna saper coniugare misure per gestire l´emergenza con una logica di programmazione. Ci vogliono provvedimenti che fronteggino l´esubero delle polveri in modo stabile, fino a quando non si rientra nei limiti della normalità». Secondo lei c´è bisogno di maggiore informazione ai cittadini? «Certo che c´è bisogno di maggior informazione, ma sulla pericolosità delle polveri. Bisogna far crescere nei cittadini la consapevolezza dei danni alla salute, prodotti da una situazione ambientale che non è sostenibile. E ho l´impressione che questo problema sia stato preso alla leggera, che non ci sia informazione adeguata anche nel far capire all´opinione pubblica la gravità del problema inquinamento». Le targhe alterne servono o non servono? «Servono, ma vanno inserite in un contesto di politiche più ampie. Potenziare i trasporti pubblici di qualità o, per esempio, incentivare l´acquisto di auto non inquinanti. Il ministro Matteoli ha spiegato chiaramente che le risorse sono esigue. Ora Formigoni in campagna elettorale scopre il problema e chiede al governo 500 milioni di euro per la sola Lombardia, quando sa benissimo che il governo dispone solo di 150milioni di euro. Quella di Formigoni è pura demagogia, propaganda elettorale». I bresciani come reagiscono ai provvedimenti di limitazione del traffico? «Progressivamente diventano più consapevoli. Ho constatato che i miei concittadini diventano sempre più coscienti della gravità del problema, con un grado più alto di adesione di quanto non avvenisse nel passato. Le proteste ormai sono molto rare». I riscaldamenti sono responsabili di emissioni di polveri sottili e per abbattere il Pm10 bisogna intervenire anche lì, dicono in molti. Qual è il suo parere? «A Brescia il problema non è grave perché la maggior parte della città è teleriscaldata. Siamo stati lungimiranti in questo senso e abbiamo un validissimo sistema di teleriscaldamento, un progetto partito a metà degli anni ´70, che ci mette al riparo rispetto ad altre città. Anche un recente studio condotto dall´università ha dimostrato che l´inquinamento da riscaldamento qui è basso. Certo, c´è il problema degli scarichi industriali. Ma se avessi la bacchetta magica e potessi scegliere io, farei due cose prima di tutto: emetterei un´ordinanza di targhe alterne fino a quando non si rientra nei limiti, e adotterei una politica globale di sostegno alla mobilità intelligente e risparmiosa».