E se con il metano si salvasse l´Auto?
Una proposta che riguarda anche la crisi Fiat - da La Repubblica del 11.02.2005
11 February, 2005
L´azienda Al Lingotto hanno idee e modelli, si tratta solo di crederci e puntarci sopra senza più indugi e cambi di rotta Paolo Hutter Da ottobre a gennaio Torino è stata l´unica città nella quale non è stato preso alcun provvedimento antismog. L´area chiusa ai non catalizzati è minima e con molte deroghe. Non è stata allargata la Zona a traffico limitato. Non sono stati rispettati gli impegni del piano antismog 2003 della Provincia. Non c´è un aumento dell´offerta di trasporto pubblico ai cittadini mentre invece molto si spende per parcheggi sotterranei in centro che io giudico inutili. Chiediamo che si blocchi il traffico almeno la domenica e per ora non si fa neanche quello, mentre lo fanno nelle altre città. Con queste premesse è quantomeno? improbabile che sia Chiamparino il primo sindaco a fare un blocco totale infrasettimanale. (È possibile invece che lo sia Cofferati che per Bologna ha varato una delibera in base alla quale sono possibili blocchi totali feriali di 4 ore al mattino e 4 al pomeriggio.) Sarebbe già un progresso se Torino si allineasse alle città più impegnate nel tentativo di ridurre lo smog, senza farsi prendere dal ragionamento opportunista o improduttivo secondo il quale "le mezze misure non servono" per cui o si blocca tutto o non si blocca niente, col risultato che si lasciano le cose come stanno, o che si fanno le mezze-mezze misure microscopiche. Se le "mezze misure" ? le domeniche , le targhe alterne, il blocco dei veicoli più inquinanti, la Ztl ? vengono adottate e sommate con pazienza coraggio e determinazione i progressi si ottengono. Ma a Torino in particolare bisognerebbe anche incrociare e coordinare il problema che siamo fuorilegge nello smog col problema del destino della produzione delle auto. Prima delle ultime Provinciali, sindacati metalmeccanici e associazioni ambientaliste avevano chiesto insieme un tavolo di lavoro su motori e inquinamento. Questo tavolo dovrebbe far marciare i provvedimenti antismog con quelli per sviluppare produzione e mercato dei motori eco-compatibili. La suggestione è quella della California, per intenderci. Ma il primo passo possibile, tante volte evocato e poco praticato, si chiama metano. Che a parità di consumo emette un decimo delle polveri del gasolio, la metà di biossido di azoto e di monossido di carbonio, e un 30% in meno anche di CO2, le emissioni che il Protocollo di Kyoto impone di ridurre. E i motori a metano sono anche lavoro salvabile. Non so cosa ci vorrebbe per rendere i modelli Fiat a benzina o diesel tali da sbaragliare la concorrenza, ma un intervento pubblico solo in questo senso rischia di essere sia inefficace che sbagliato. Invece in quella che per ora purtroppo è ancora una piccola nicchia, e cioè la produzione di auto a metano la Fiat ha un netto vantaggio rispetto alle case concorrenti. Ha più modelli, e buoni ma non li spinge. Passare al metano significa fare un salto, una rivoluzione, non accontentarsi di qualche parolina o qualche incentivino.