Inceneritore, tutta la storia
Dalla delibera respinta dal Comune negli anni Ottanta al «no» di Rovereto
01 December, 2003
Dal megaimpianto da 330 mila tonnellate al sistema integrato da 150 mila Dopo il sì di Palazzo Thun al sito nel maggio 2000 la decisione pareva scontata; poi arrivarono la lotta ambientalista e l´ipotesi bioessiccatore Bocciata la proposta originaria di costruirlo ai Lavini di Marco, i ragionamenti della Provincia si concentrano sulla zona di Ischia Podetti Un crescendo di emozioni, dibattiti, polemiche e qualche colpo a sorpresa. La storia che ha portato all´indizione del referendum odierno nasce da lontano, quando, era la metà degli anni ottanta, i concetti di raccolta differenziata, riciclo, frazione organica facevano parte del vocabolario di pochi, pochissimi. Estate 1987 - Di impianto di smaltimento se ne parla nel 1987 a palazzo Thun, quando sui banchi di giunta e consiglio sedevano Mauro Leveghi, Iva Berasi e Lorenzo Dellai, allora capogruppo della Democrazia cristiana. La delibera con cui si ipotizzava la realizzazione di un inceneritore ad Ischia Podetti venne però respinta. Dicembre 1997 - Il Consiglio comunale di Rovereto (verdi compresi) approva la mozione per dire no all´inceneritore ai Lavini di Marco. 5 dicembre 1999 -Da un vertice di maggioranza in Provincia emerge l´intenzione di costruire a Ischia Podetti l´impianto per la distruzione dei rifiuti di tutto il Trentino; ai consiglieri è data la consegna del silenzio. Marzo 2000 I consiglieri comunali visitano il gassificatore di Karlsruhe e l´inceneritore tradizionale di Brescia. 23 maggio 2000 - L´ordine del giorno del Consiglio comunale decide per Ischia Podetti come sito ove realizzare l´impianto di smaltimento. 17 aprile 2001 - La Provincia delega Sit di occuparsi del progetto per la realizzazione del termoutilizzatore. 26 novembre 2001 - La Provincia comunica al Comune l´intenzione di realizzare un inceneritore da 330 mila tonnellate a Ischia Podetti. Alleanza nazionale e le associazioni ambientaliste tuonano contro l´imposizione da parte di piazza Dante. 15 aprile 2001 - Il Comune di Trento (con il consigliere delegato ai rifiuti Luigi Merler) chiede alla Provincia di valutare l´ipotesi del bioessiccatore. 24 aprile 2002 - Viene approvato in prima adozione l´aggiornamento al piano provinciale dei rifiuti; obiettivi: raccolta differenziata al 40 per cento entro il 2007 e inceneritore da 280 mila tonnellate. 9 agosto 2002 - Il piano rifiuti viene approvato definitivamente ma la soglia di raccolta differenziata viene alzata al 50%. 23 agosto 2002 - Lo studio dell´ingegner Alberto Piepoli determina la necessità della bonifica della discarica con la rimozione di tutte le ecoballe. 28 ottobre 2002 - Un documento della Provincia che scandisce i tempi per la realizzazione dell´impianto. Per protesta, il consigliere delegato Merler, rimasto all´oscuro di tutto, si dimette dall´incarico. 21 dicembre 2002 - Dellai presenta il progetto di inceneritore e lo studio di impatto ambientale assieme agli autori, docenti del dipartimento di ingegneria dell´università. Lo studio boccia il sistema integrato e la bioessiccazione (inquina troppo). 9 gennaio 2003 - Dopo che il Comune ha chiesto tempo (in attesa dei dati sui rischi per la salute) per dare un parere definitivo sull´impianto, l´Istituto Negri di Milano confuta, in base ai propri studi sulle emissioni, la tesi dell´Università di Trento. Dal bioessiccatore non vi sono emissioni di diossine. 10 gennaio 2003 - Il capogruppo di An in Comune, Tullio Buffa, deposita la richiesta di un referendum sull´inceneritore a Ischia Podetti. 25 febbraio 2003 - Dalle verifiche di Legambiente emerge che il progetto di inceneritore predisposto da Sit e depositato alla V.i.a. non rispetta i limiti di emissioni. La società si difende e dice: «Abbiamo seguito le direttive della Provincia». 28 febbraio 2003 - Il presidente della Provincia Dellai annuncia la costituzione di un gruppo di lavoro composto da sei tecnici. Dovranno procedere alla comparazione tra i due sistemi (inceneritore e sistema integrato). Il tavolo si costituisce il 14 aprile. 19 marzo.2003 - Dopo che il comitato dei garanti ha dichiarato legittimo il quesito referendario, Buffa comincia la raccolta di firme. Obiettivo raggiunto in pochissimi giorni. 5 giugno 2003 Michele Giugliano, esperto del Politecnico di Milano, annuncia che l´inceneritore non comporta alcun rischio per la salute. 25 giugno 2003 - Il gruppo di lavoro approva all´unanimità un documento in cui indica alla Provincia la necessità di valorizzare la bioessiccazione. 25 agosto 2003 - Le prima 5 mila tonnellate di ecoballe lasciano la discarica di Ischia Podetti alla volta di Mariana Mantovana, in provincia di Mantova. 17 settembre 2003 - Il comitato per l´ambiente approva il progetto dell´impianto con forno a griglia, accogliendo parte delle raccomandazioni del gruppo di lavoro. La scelta è tra un inceneritore tradizionale da 170 - 190 mila tonnellate o uno da 150 mila con pretrattamento.