Perché no - enzo favoino
Portano via le ecoballe? «Allora l´inceneritore a Trento diventa antieconomico»
01 December, 2003
Parola di Enzo Favoino, agronomo, docente della scuola Agraria di Monza e esperto del Ministero dell´ambiente, già consulente del Comune di Trento. Il ragionamento di Favoino pare complesso; invece, seguendone passo per passo i diversi passaggi, il ragionamento fila. Professor Favoino, è possibile risolvere il problema rifiuti senza ricorrere ad un incenenritore? Il 100 per cento di riciclaggio è impossibile anche se in certi contesti extraeuropei (Nuova Zelanda) ed in Inghilterra lo «zero waste» non è più un miraggio. Tramite prevenzione, raccolta differenziata e riciclaggio di diversi materiali la produzione di rifiuti però è estremamente limitata. Per esempio, a Treviso e Lecco, per restare in Italia, è stata ridotta del 50 per cento. E il residuo? È possibile stabilizzare biologicamente i rifiuti. Come? In pratica con una sorta di pretrattamento che li riduce, li rende biologicamente inerti e offre la possibilità di metterli in discarica. Dunque, anziché mettere in discarica le scorie dell´inceneritore (il 30 per cento di quanto inserito nei forni) si possono lasciarvi i rifiuti secchi inertizzati? Esatto. Si tratta di capire cosa è più conveniente. Per una realtà piccola, che non produce troppi rifiuti, direi che questa è la soluzione ottimale perché ha costi decisamente più bassi. In un contesto più grande, per esempio Milano, forse è più allettante realizzare, dopo la fase di pretrattamento, un piccolo inceneritore che recupera energia. A Trento? Ci fossero state le ecoballe da smaltire avrei detto di essere in dubbio tra le due opzioni, ma così è chiaro che l´inceneritore è anti-economico. In ogni caso, meglio il sistema integrato o l´inceneritore tradizionale? Dovessi scegliere meglio quello con la fase di pretrattamento. Che può essere bioessiccazione o altro. In ogni caso, questo sistema garantisce la flessibilità che i vecchi sistemi non possono offrire. D´altronde è quello che va per la maggiore in tutti i nuovi impianti del centro Europa. Perché? Perché col pretrattamento si aumenta il potere calorifico di ciò che si manda nel bruciatore e poi se, come è previsto dal vostro piano dei rifiuti, aumenterà la raccolta differenziata, il sistema si potrà adeguare. Con i vecchi modelli è impossibile. Il professor Ruzzenenti, l´altro giorno a Trento, ha detto che l´inceneritore di Brescia, nato per bruciare 266 mila tonnellate attualmente ne sta smaltendo 750 mila... Su questo punto chi è contrario a quell´impianto ha ragione. Brescia pesa come un macigno sulla promozione tecnologica dei sistemi di smaltimento. Perché? Perché ha rallentato la raccolta differenziata sul territorio cittadino. Costi? Per quanto riguarda l´investimento iniziale si deve pensare ad una cifra tra i 500 e i 750 euro per ogni tonnellata annua che si vuole smaltire. Ma sono molto più onerosi i costi di gestione, soprattutto se in futuro l´Italia dovrà adeguare i rimborsi per chi produce energia rinnovabile al resto d´Europa.D.B.