«Servono 9 miliardi. Ne parlerò con Berlusconi»
Disponibili solo 110 milioni di euro La richiesta di alzare le imposte sui carburanti
17 February, 2005
ROMA - «Servono 9 miliardi. Ne parlerò con Berlusconi», disse il ministro Altero Matteoli ai sindaci nella riunione fotocopia che si svolse un anno fa. «Vi posso dare 110 milioni di euro, non sono molti, ma qualcosa si può fare» ha annunciato all’incontro di quest’anno. «Un’offerta totalmente e assolutamente insufficiente», ha replicato il presidente dei sindaci italiani, Leonardo Domenici, primo cittadino di Firenze. Così il tanto annunciato incontro tra lo stesso Matteoli e l’Anci è stato sospeso in attesa di riprenderlo in una sede più «adeguata», la presidenza del Consiglio. E siccome non è bastata una promessa generica, il ministro ha dovuto lasciare la stanza, andare a fare una telefonata, assicurarsi che avrebbe portato venerdì prossimo al Consiglio dei ministri la relazione sullo stato di emergenza dell’aria che si respira nelle città italiane, ed è rientrato dopo qualche minuto annunciando ai presenti: «L’incontro ci sarà, dopo la mia relazione di venerdì. E sarà per la settimana prossima. A questo punto è chiaro che con i 110 milioni di euro a mia disposizione il problema non è risolvibile. Occorre trovare risorse aggiuntive». Soddisfatto Veltroni, che a fine riunione sembrava comunque ancora teso per l’accesa discussione con il ministro: «Lo scorso anno Matteoli ci aveva invitato a non fare valutazioni catastrofiche, almeno adesso ha dovuto darci ragione. E abbiamo fatto anche un passo in avanti, ponendo un chiaro meccanismo: chi inquina, paga». Servirà andare a Palazzo Chigi? «Se neppure questo dovesse servire - ha ribattuto Domenici - tutti compatti, al di là degli schieramenti politici, concorderemo una giornata di chiusura contemporanea delle città italiane e proseguiremo poi con i blocchi e le altre misure di limitazione del traffico. Ma è chiaro che ogni intervento di questo tipo ha costi enormi per la collettività». In realtà il ministro Matteoli, che anche ieri è stato lasciato solo dal governo perché il collega responsabile dei Trasporti, Pietro Lunardi che doveva essere presente all’incontro, è stato trattenuto alla Camera dove si è votata la mozione di sfiducia per il disastro sulla Salerno-Reggio Calabria di qualche settimana fa, sapeva benissimo che i sindaci non si sarebbero accontentati di quei pochi soldi e neppure delle misure di incentivazione fiscale per l’acquisto di vetture Euro 4 e di motorini ecologici. Ma forse, in fondo, lo aveva sperato. Di fronte alla posizione irremovibile di quell’autorevole consesso di primi cittadini la telefonata al presidente del Consiglio ha avuto un peso ancora maggiore. Qualche ora prima, infatti, nella sede dell’Anci, i primi cittadini e gli assessori si erano riuniti per valutare la situazione e portare al ministro delle proposte per reperire i fondi. Ed erano tutti intenzionati a dar battaglia. Una proposta molto concreta l’ha avanzata più tardi il sindaco di Torino Sergio Chiamparino: «Una volta acquisito il principio che chi inquina paga, si potrebbe aumentare di 3 centesimi, per esempio, la tassa sul carburante. In questo modo si troverebbero subito un miliardo e 800 milioni di euro per le politiche della mobilità sostenibile». Le priorità? Queste, dice il presidente dell’Anci Domenici: «Potenziamento del trasporto pubblico, con la sostituzione dei bus più inquinanti, incentivi per lo svecchiamento del parco auto e moto, infrastrutture per il trasporto pubblico nelle città perché non basta fare le grandi arterie di scorrimento e le autostrade se poi in città il traffico stritola».