Tre domeniche a motori spenti
A Torino blocco totale del traffico dalle 10 alle 18
23 February, 2005
Alessandro Mondo Stop ai motori domenica 27 febbraio, a Torino e nella quasi totalità dei Comuni dell’area metropolitana, mentre la Procura apre un fascicolo sull’emergenza-smog. Peggiora la qualità dell’aria; in aggiunta ai due giorni settimanali di targhe alterne - oggi tocca alle dispari - arrivano le domeniche a piedi. Ieri la Provincia ne ha stabilite tre: 27 febbraio, 6 e 13 marzo. Tre domeniche in successione, senza auto e moto. Il divieto, dalle ore 10 alle 18, vale infatti per tutti i veicoli - a due e a quattro ruote, catalizzati e non catalizzati, targhe pari e targhe dispari - su tutto il territorio urbano: previste solo le deroghe indispensabili per garantire i servizi d’emergenza. Ci si potrà spostare a piedi, in bicicletta o sui mezzi pubblici. Soddisfatto Antonio Saitta, presidente della Provincia: «Va riconosciuta ai sindaci la sensibilità di fronte ad una situazione così difficile». Nel frattempo, si muove anche la Procura. Il procuratore aggiunto Francesco Saluzzo ha aperto un’indagine preliminare, simile a quella aperta e chiusa due anni fa, senza l’indicazione di alcun reato: in questi giorni il magistrato ha fatto acquisire dalla polizia giudiziaria documenti in Regione, Provincia e Comune. In totale, aderiscono alla domenica a piedi 16 Comuni su 19: oltre a Torino, Alpignano, Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Chieri, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, Settimo, Venaria, Vinovo. Contrari Chivasso, Volpiano e Pinerolo. Questa volta i sindaci hanno risposto in maniera compatta, anche l’orario dello stop andrà in onda a Comuni unificati. Spetterà alle amministrazioni predisporre le ordinanze con le deroghe e le eccezioni territoriali. Presumibilmente anche quest’anno, come già nel 2002, a Torino saranno esentate dal divieto la tangenziale, gli accessi alle autostrade e i percorsi collinari. Garantita la circolazione sulle strade provinciali che collegano i vari Comuni. Si comincia questa domenica. Per le due che seguono Palazzo Cisterna s’è riservata la facoltà di revocarle se dovessero arrivare la pioggia o la neve negate al Torinese da quasi due mesi. Ieri le polveri sottili hanno sforato per l’ennesima volta la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo (alle ore 18 il valore orario era di 67). Né le previsioni a medio termine sono incoraggianti. Le domeniche a piedi sono una soluzione già adottata nelle settimane scorse da altre grandi città come Roma e Milano: a Torino l’ultima edizione risale al 2002. «Stiamo facendo il possibile per conciliare la tutela della salute con misure che non comportino troppi disagi», spiega l’assessore provinciale Dorino Piras. «Serve altro per risolvere l’emergenza-smog ma credo che l’iniziativa sarà apprezzata dai cittadini», gli fa eco Stefano Esposito, capogruppo dei Ds a Palazzo Cisterna e sostenitore dello stop. Semaforo verde da Palazzo civico. «Valuteremo se affiancare alle domeniche a piedi iniziative per favorire la vivibilità della città - interviene l’assessore Dario Ortolano -. Ma per quella del 27 non faremo a tempo». Soddisfatti gli ambientalisti. «Domenica finalmente è domenica - esulta Paolo Hutter, alfiere dello stop domenicale -. Se l’iniziativa si fa sistematicamente è utile». Contrario Silvio Viale, radicali, che però sulle domeniche a piedi è più indulgente di quanto non lo sia sulle targhe alterne: «Rispetto alla circolazione alternata sono più democratiche, più efficienti e meno fastidiose. Resta il fatto che non ce n\'era bisogno. Altro fumo negli occhi dei cittadini».